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CANTONE / SVIZZERATurismo, estate da dimenticare per il Ticino

05.10.15 - 09:50
Diminuiscono ancora i turisti nel nostro cantone: tedeschi -23%, italiani -6,6%. Dati impietosi per quanto riguarda anche le presenze svizzere : - 6,7%.
Turismo, estate da dimenticare per il Ticino
Diminuiscono ancora i turisti nel nostro cantone: tedeschi -23%, italiani -6,6%. Dati impietosi per quanto riguarda anche le presenze svizzere : - 6,7%.

NEUCHÂTEL - Non giungono buone notizie sul fronte del turismo svizzero e ticinese. Anche in agosto, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, nel nostro cantone si è registrata una flessione dei pernottamenti del 13%. Lo indica oggi l'Ufficio di Statistica di Neuchâtel.

Estate ticinese, mai così male dal 1992 - Come si apprende dall'Osservatorio del Turismo, secondo le statistiche provvisorie fornite dall’Ufficio federale di statistica (UST), la domanda di turismo nel canton Ticino ha subito una brusca frenata nel corso dell’estate 2015. Infatti, nel trimestre giugno-agosto 2015 i pernottamenti alberghieri sono stati 870'369, in calo dell’8,4% (quasi 80mila presenze) rispetto allo stesso periodo del 2014. Un trend simile ha caratterizzato anche gli arrivi i quali sono stati 399.148, in calo del 6,6% (circa 28mila unità). In questo contesto è particolarmente pesante il tonfo avvenuto in agosto, mese in cui si sono registrate 309.140 presenze, il 13,0% in meno rispetto allo scorso anno. Dall’inizio dell’anno i pernottamenti in Ticino sono stati 1'550'401 e si sono ridotti del 6,7%, per un calo di circa 110mila presenze rispetto al 2014.

In Ticino diminuiscono anche gli svizzeri - Il dato più evidente che ha caratterizzato l’estate 2015 è senza dubbio l’importante riduzione della domanda proveniente dalla Confederazione: tra giugno e agosto, infatti, le presenze svizzere in territorio ticinese sono state 531'355, quasi 38mila in meno rispetto ad un anno fa (-6.7%). Si tratta, questo, del dato più basso registrato dal 1992 ad oggi per quello che riguarda le presenze svizzere nel settore alberghiero ticinese. Sul fronte della domanda estera la flessione è stata pari a circa 40mila pernottamenti, il 10.9% in meno del 2014. Protagonisti di questo calo i visitatori tedeschi, le cui presenze sono diminuite del 23.1% nei tre mesi estivi. Meno marcata la riduzione della domanda italiana (-6.6% nei pernottamenti). In controtendenza si osserva la performance dei turisti statunitensi (+4.4%), cinesi (+24.1%) e quelli provenienti dai Paesi del Golfo (+9.9%) i cui numeri assoluti rimangono, però, ancora poco rilevanti.

In Svizzera - I numeri sono impietosi anche a livello svizzero. Su quattordici regioni turistiche sono ben 11 quelle che in agosto hanno registrato delle diminuzioni rispetto ad agosto 2014. I Grigioni segnano la maggiore flessione in termini assoluti, ovvero un calo di 50'000 pernottamenti (-8,7%). Il Vallese segna un calo di 26'000 unità (-5,7%). La Svizzera orientale registra un calo di 16'000 pernottamenti (-6,8%).

Zurigo in controtendenza - A non conoscere crisi sono la regione metropolitana di Zurigo, che registra un aumento di 18.000 pernottamenti, ossia +3,1% e la Regione del Lago Lemano (Vaud), con 2.200 pernottamenti (+0,7%).

Lucerna tiene - La Regione Lucerna / Lago dei Quattro Cantoni registra, dal canto suo, un risultato stabile (+170 pernottamenti; nessuna variazione relativa).

Nel periodo da gennaio ad agosto 2015, il numero cumulato di pernottamenti ha raggiunto quota 25,2 milioni, registrando un calo dello 0,5% (-117'000 pernottamenti) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli ospiti stranieri, dal canto loro, presentano 14,0 milioni di pernottamenti, segnando una flessione dell’1,6% (-228'000 unità). La domanda indigena ha registrato un incremento dell’1,0% (+111'000 pernottamenti), per un totale di 11,2 milioni di pernottamenti.

Sempre meno tedeschi in Svizzera, crollo dei pernottamenti del 20,2%

Nell'agosto 2015, i visitatori provenienti dal continente europeo (senza la Svizzera) hanno fatto segnare un calo di 233'000 pernottamenti (-15,2%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La Germania, con 110'000 pernottamenti in meno (-20,2%), segna il maggior calo di tutti i Paesi di provenienza in termini assoluti. Seguono i Paesi Bassi con una diminuzione di 27'000 pernottamenti (-29,6%) e la Russia con una flessione di 16'000 pernottamenti (-34,5%). Anche il Belgio e l’Italia hanno registrato un calo dei pernottamenti (-15'000 in ciascun Paese; rispettivamente -16,9% e -11,3%).

Aumentano i cinesi, diminuiscono i giapponesi

Per quanto concerne il continente asiatico, il numero di pernottamenti è aumentato di 92'000 unità (+12,8%). La Cina (senza Hong Kong) genera 58'000 pernottamenti supplementari (+38,2%), ovvero il maggior aumento di tutti i Paesi di provenienza in termini assoluti. Seguono poi i Paesi del Golfo con un incremento di 17'000 pernottamenti (+5,5%), l'India (+9100; +19,9%) e la Repubblica di Corea con 6400 unità in più (+18,3%). Il Giappone, invece, ha registrato una diminuzione di 8400 unità (-11,3%).
Per quanto concerne il continente americano, il numero di pernottamenti è aumentato di 12'000 unità, registrando un incremento pari al 4,9%. Con 11'000 pernottamenti in più (+6,2%), gli Stati Uniti hanno registrato l’incremento più netto di questo continente in termini assoluti. Il continente oceanico e quello africano hanno presentato aumenti rispettivamente di 1500 (+4,5%) e 760 pernottamenti (+3,2%).

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