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BERNABillag non dovrà rimborsare l'IVA, ACSI sul piede di guerra

20.08.15 - 17:01
Le Associazione dei consumatori annunciano di riservarsi di adire le vie legali per ottenere il rimborso dell'IVA non dovuta pagata alla Billag
Billag non dovrà rimborsare l'IVA, ACSI sul piede di guerra
Le Associazione dei consumatori annunciano di riservarsi di adire le vie legali per ottenere il rimborso dell'IVA non dovuta pagata alla Billag

BERNA - L'ACSI e gli alleati delle organizzazioni dei consumatori SKS e FRC annunciano battaglia. La decisione dell'UFCOM (Ufficio federale delle comunicazioni) di non rimborsare l'IVA versata indebitamente dai consumatori a Billag sul canone radiotelevisivo è fortemente criticata dall'Associazione Consumatrici della Svizzera Italiana, che ricorda l'azione collettiva con più di 4.000 iscritti per ottenere il rimborso dell'IVA non dovuta, e annuncia di riservarsi di adire le vie legali.

"L’UFCOM e l’AFC (Amministrazione federale delle contribuzioni) - si legge nella nota - hanno terminato l’analisi della sentenza del Tribunale federale, che il 13 aprile 2015 ha stabilito che l’imposta sul canone radioTV non è dovuta. Ritenuto che gli effetti di una sentenza si esplicano solo sulle persone coinvolte nel procedimento, e che per garantire la certezza del diritto una modifica della prassi è valida solo a posteriori, hanno quindi deciso di non prevedere un rimborso dell’IVA versata prima dell’aprile 2015".

L’ACSI ha sempre sostenuto "che i consumatori hanno diritto al rimborso di ogni somma pagata in eccesso. Nel caso particolare, inoltre, ritiene non fondato l’argomento della certezza del diritto avanzato dall’UFCOM; quantomeno vi è il precedente del rimborso retroattivo dei premi di cassa malati pagati in eccesso e restituiti addirittura su base universale, secondo una ripartizione cantonale".

Gli avvocati che patrocinano l’Alleanza dei consumatori hanno quindi chiesto a UFCOM e Billag la notifica di una decisione formale, suscettibile di ricorso. Solo in seguito l’ACSI potrà
decidere come procedere, benché l’azione legale sembri ad oggi, come sottolinea l'ACSI "l’unica possibilità per riparare il danno subito dai consumatori prima dell’aprile 2015".

In Ticino sono ben 1'369 coloro che hanno sottoscritto l’azione collettiva proposta dall’ACSI, "un numero importante di cittadini i cui interessi e diritti non possono essere trascurati sulla base di una decisione amministrativa poco convincente. Cittadini che non avrebbero potuto organizzarsi così prontamente senza l’assistenza di un’associazione come l’ACSI".

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