Il Consiglio di Stato ginevrino ritiene che l’iniziativa sia contraria alla “Svizzera delle regioni” e «aprirebbe la porta a gruppi stranieri poco inclini a rispettare i delicati equilibri regionali»
GINEVRA - Il Consiglio di Stato ginevrino si oppone all'iniziativa No Billag, che ritiene contraria alla "Svizzera delle regioni". La sua approvazione - sottolinea - avrebbe quale conseguenza «l'annientamento del principio confederale di indipendenza e di solidarietà».
La SSR - che rappresenta mille posti di lavoro a Ginevra e altrettanti in modo indiretto - riflette le realtà elvetiche «perché il sistema sostiene le minoranze», scrive l'esecutivo in un comunicato odierno.
«Nessun operatore privato riuscirebbe a garantire una produzione in grado di equilibrare le regioni» e la vendita all'incanto delle concessioni audiovisive che dovrebbe prendere il posto del canone radio-tv «aprirebbe la porta a gruppi stranieri poco inclini a rispettare i delicati equilibri regionali inerenti alla Svizzera».
Mentre la stampa scritta attraversa in Svizzera una fase critica e «l'Agenzia telegrafica svizzera (ats) è in procinto di finire in mani prevalentemente straniere», l'iniziativa No Billag in votazione popolare il 4 marzo «non è soltanto sinonimo di distruzione di posti di lavoro», ma pure «dell'abbandono di sistema equo e confederale».