La Commissione degli affari giuridici degli Stati ha iniziato l'appianamento delle divergenze relative all'attuazione dell'iniziativa "Affinché i pedofili non lavorino più con fanciulli"
BERNA - La Commissione degli affari giuridici degli Stati ha iniziato l'appianamento delle divergenze relative all'attuazione dell'iniziativa "Affinché i pedofili non lavorino più con fanciulli".
Con 5 voti contro 4 e 2 astensioni, si legge in un comunicato odierno dei Servizi del Parlamento, la commissione conferma la sua decisione secondo la quale l'interdizione a vita di esercitare un'attività con minorenni deve essere inflitta automaticamente soltanto per i reati commessi su minori di 16 anni o in loro presenza.
Pure con 5 voti contro 4 e 2 astensioni, una stretta maggioranza si è allineata alla posizione del Consiglio degli Stati per quanto riguarda l'elenco dei reati oggetto di un'interdizione di esercitare. Infrazioni e reati perseguibili a querela di parte non dovrebbero comportare necessariamente e automaticamente l'interdizione di esercitare un'attività a vita.
Sempre con 5 voti contro 4 e 2 astensioni, la commissione vuole estendere il divieto di contatto con persone particolarmente bisognose di protezione e, nel settore sanitario, in rapporto diretto con i pazienti. La protezione dovrebbe ora comprendere anche persone di più di 16 anni e non soltanto i maggiorenni.
Pure il campo d'applicazione della pronuncia automatica dell'interdizione deve essere ampliato: quest'ultima si applica in caso di reati commessi su o davanti a persone di età superiore a 16 anni e non soltanto a partire dalla maggiore età della vittima. L'obiettivo è quello di colmare una lacuna nel campo dei divieti di esercitare.
Con 7 voti contro 2 e 2 astensioni, la maggioranza ha infine deciso di rinunciare a prevedere una disposizione eccezionale per l'amore adolescenziale. Ritiene che la disposizione generale sia sufficiente per tenere conto delle situazioni di rigore.