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BERNAIl Consiglio federale rafforza la lotta alla pirateria

22.11.17 - 15:42
Le misure, ha puntualizzato Sommaruga «sono dirette contro coloro che rendono accessibili in maniera illegale dei contenuti»
TiPress
Il Consiglio federale rafforza la lotta alla pirateria
Le misure, ha puntualizzato Sommaruga «sono dirette contro coloro che rendono accessibili in maniera illegale dei contenuti»

BERNA - In futuro, dovrebbe essere sempre possibile scaricare dal web musica, film o libri senza incorrere in sanzioni. Tuttavia, per proteggere maggiormente produttori e investitori, spetterà agli hosting provider fare in modo che vengano difesi gli autori, rimuovendo siti illegali e facendo in modo che non vengano ricaricati.

È quanto prevede il messaggio approvato oggi dal Consiglio federale in merito alla revisione del diritto d'autore.

La revisione inviata al Parlamento si pone come obiettivo principale la lotta alla pirateria su Internet, ha dichiarato oggi davanti ai media Simonetta Sommaruga, responsabile del Dipartimento di giustizia e polizia (DFGP), spiegando quanto sia stato complicato mettere d'accordo interessi talvolta divergenti.

Il risultato ottenuto, ha aggiunto la consigliera federale, è un tipico compromesso elvetico che permetterà di adeguare il diritto d'autore all'evoluzione del digitale, «anche se non mi faccio illusioni che possa risolvere tutti i problemi legati alla diffusione di Internet e alla fruizione di opere protette presenti sul web».

I provvedimenti proposti dal disegno di legge non intendono "criminalizzare" i consumatori. Ciò significa, per esempio, che un brano musicale messo a disposizione su Internet potrà continuare a essere scaricato, per uso privato, anche senza l'autorizzazione del titolare dei diritti.

Le misure, ha puntualizzato Sommaruga «sono dirette contro coloro che rendono accessibili in maniera illegale dei contenuti». La pirateria su Internet va contrastata visto il danno economico che causa a produttori e autori, ha aggiunto la ministra di giustizia e polizia. Il modo più semplice per farlo è agire sugli hosting provider in Svizzera, ovvero su coloro che mettono a disposizione dei clienti uno spazio su Internet su cui possono salvare informazioni (pagine, siti o applicazioni web).

Sarà compito loro accertarsi che sui loro server non si insedino piattaforme pirata e rimuovere tempestivamente i contenuti lesivi del diritto d'autore, ha spiegato la consigliera federale socialista. Un provider che crea le condizioni per un rischio particolare di violazione del diritto d'autore deve pertanto premurarsi che i contenuti abusivi rimossi rimangano tali. Così facendo, non è necessario che il titolare segnali di nuovo la violazione dei suoi diritti.

In merito ai provider, Sommaruga ha detto che si tratta di lottare, anche ricorrendo al codice penale, contro qualche pecora nera che dopo aver cancellato i contenuti illegali, li ripropone poco dopo tali e quali. «Si tratta oramai di un vero e proprio modello d'affari, del tutto inaccettabile, che va combattuto», ha dichiarato Sommaruga.

Oltre alle misure sulla lotta alla pirateria, il progetto governativo prevede che i ricercatori e le biblioteche possano approfittare appieno della digitalizzazione, ossia che possano per esempio utilizzare i loro fondi - musicali, video o libreschi - anche senza un'autorizzazione esplicita del titolare dei diritti.

In poche parole, ha spiegato Sommaruga, dev'essere possibile per i clienti delle biblioteche poter visionare spezzoni di film o pezzi musicali senza che l'istituzione che li propone corra pericoli.

Quale contropartita, varie novità migliorano la situazione degli operatori della cultura e dei produttori, riducendo il divario esistente tra l'aumento delle utilizzazioni online delle opere e il ristagno dei compensi versati. A titolo di esempio, le esecuzioni saranno protette per 70 e non più solo per 50 anni.

L'estensione della protezione dà ai produttori più tempo per ammortizzare gli investimenti. Gli operatori della cultura approfittano inoltre dell'estensione della protezione per le fotografie (tutte e non solo quelle prodotte dai media), nonché di una gestione più efficiente dei diritti sui video a richiesta.

A proposito dei filmati, Sommaruga ha detto che si tratta soprattutto di proteggere la produzione elvetica. Piattaforme come Netflix non sono interessate dal progetto di legge.

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