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BERNABNS, gli utili non andranno alla ricerca

16.11.17 - 12:16
Il Consiglio federale ha respinto una mozione presentata da Christoph Eymann
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Christoph Eymann
Christoph Eymann
BNS, gli utili non andranno alla ricerca
Il Consiglio federale ha respinto una mozione presentata da Christoph Eymann

BERNA - Gli utili che la Banca nazionale svizzera (BNS) versa alla Confederazione non devono essere utilizzati per finanziare la ricerca e la formazione. Il Consiglio federale respinge una mozione in questo senso presentata da Christoph Eymann (PLR/BS) e sostenuta da parlamentari di tutti gli schieramenti, eccetto l'UDC.

Con la sua proposta, il consigliere nazionale intende porre un freno alle sistematiche riduzioni di fondi destinati alla ricerca e all'innovazione. Per le università l'assenza di impegni finanziari affidabili è estremamente problematica, rileva Eymann, aggiungendo che questa politica rende difficile pianificare lo sviluppo degli atenei.

Questi ultimi devono far fronte al numero crescente di studenti, all'adeguamento dell'infrastruttura e, non da ultimo, alla digitalizzazione.

Nella sua risposta pubblicata oggi il Consiglio federale rileva che la somma versata dalla BNS non rappresenta una fonte di finanziamento affidabile e perenne e, in base all'attuale Convenzione sulla distruzione dell'utile, può variare da 0 a 667 milioni di franchi all'anno.

L'esecutivo si rifiuta inoltre di allungare la lista delle spese vincolate, per non ridurre ulteriormente il margine di manovra budgetario. Secondo il governo, la Confederazione garantisce già un finanziamento affidabile alle università: negli ultimi 10 esercizi le spese destinate al settore della formazione e della ricerca sono aumentate in media del 4,1% all'anno.

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