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SVIZZERAEredità, sì dagli Stati a un termine più breve per annunciarsi

14.11.17 - 14:55
L'idea è contenuta in un'iniziativa parlamentare di Fabio Abate
Keystone
Eredità, sì dagli Stati a un termine più breve per annunciarsi
L'idea è contenuta in un'iniziativa parlamentare di Fabio Abate

 

BERNA - L'arco di tempo concesso agli eredi per annunciarsi dovrebbe essere ridotto da un anno a sei mesi. Pur sostenendo tale idea, contenuta in un'iniziativa parlamentare di Fabio Abate (PLR/TI), la Commissione degli affari giuridici degli Stati preferisce attendere la revisione del diritto successorio annunciata dal Consiglio federale.

La commissione propone quindi al plenum di prorogare il termine di esame del testo del "senatore" ticinese, indicano oggi in una nota i Servizi del Parlamento.

Al momento, se l'autorità ignora o non è sicura di conoscere tutte le persone interessate, invita gli aventi diritto a dichiararsi entro un anno. Questo arco di tempo è troppo lungo e anacronistico, secondo Abate. I mezzi di comunicazione moderni permettono infatti agli interessati di farsi vivi rapidamente.

Entrato in vigore nel 1907 e rivisto soltanto in alcuni punti, il diritto successorio non è infatti più in grado di rispecchiare pienamente il mondo moderno, caratterizzato da un aumento di economie domestiche senza figli e famiglie monoparentali.

Il progetto del Consiglio federale mira in particolare a concedere maggiori possibilità di favorire il convivente di fatto o i figliastri nella concessione di un'eredità. Sebbene sia stato accolto positivamente, durante la procedura di consultazione sono tuttavia emerse diverse critiche.

Oggi non è possibile decidere interamente la destinazione dei propri beni dopo la morte. In assenza di discendenti, una parte dell'eredità va automaticamente ai figli, al coniuge e ai genitori dello scomparso. Con la riforma saranno ridotte le quote da concedere obbligatoriamente ai discendenti. Sarà invece possibile attribuire un patrimonio più grande al proprio concubino o ai suoi figli.

Dieci cantoni (AR, BS, LU, NE, OW, SG, SO, TG, VD e ZH), il PLR, l'UDC e 20 organizzazioni si oppongono invece all'introduzione di un "legato di mantenimento", indipendente dalla volontà del defunto e con l'obiettivo di migliorare le condizioni di concubini e figliastri. Per i critici, questa disposizione non è coerente con il resto del sistema poiché non fa capo né alla volontà del disponente né a legami familiari formali. Non sarebbe inoltre facile da applicare.

Una seconda parte del progetto contiene una serie di proposte tecniche relative a singoli punti, che mirano soprattutto a chiarire attuali incertezze per facilitare l'applicazione del diritto. Per evitare ritardi, il Consiglio federale ha deciso di scindere in due il dossier. Un messaggio relativo alla prima parte sarà inviato al Parlamento entro la fine dell'anno, mentre per la seconda bisognerà attendere il 2019.

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