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SVIZZERAIncontro formazione professionale, Usam: «Una farsa»

13.11.17 - 17:04
Rappresentanti di Confederazione, Cantoni e parti sociali avrebbero dovuto discutere di digitalizzazione, invece si è parlato di lavoratori poco qualificati
Keystone
Incontro formazione professionale, Usam: «Una farsa»
Rappresentanti di Confederazione, Cantoni e parti sociali avrebbero dovuto discutere di digitalizzazione, invece si è parlato di lavoratori poco qualificati

 

BERNA -  Rappresentanti di Confederazione, Cantoni e parti sociali si sono incontrati oggi a Berna, alla presenza del consigliere federale Johann Schneider-Ammann, per parlare di formazione professionale. Poiché non è stato affrontato il previsto tema della digitalizzazione, ma quello dei lavoratori poco qualificati, l'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) parla di «farsa».

Secondo quanto si legge in un comunicato del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), un'importante sfida legata alla formazione professionale è rappresentata dalla necessità di integrare gruppi sempre nuovi, come i rifugiati, i portatori di handicap, gli adulti che hanno poche competenze di base sul posto di lavoro e quelli che vogliono seguire una prima formazione o imparare una seconda professione.

Secondo l'USAM, per tali casi la Confederazione vorrebbe corsi di lettura, scrittura ed espressione orale, oltre che competenze informatiche di base. Questo però non è il livello che ci si attende per affrontare le sfide della digitalizzazione. Il leggere e lo scrivere, continua l'Unione, devono essere settori di competenza delle scuole elementari o di appositi corsi di recupero e non essere mescolati con la necessità di adeguarsi alle nuove tecnologie.

Il direttore dell'USAM Hans-Ulrich Bigler, rilasciando una dichiarazione all'ats, non ha usato mezzi termini e ha definito l'incontro sulla Formazione professionale 2030 «una farsa». A suo dire, durante la riunione non c'è però stato spazio per le critiche e si è preferito mantenere un'intesa di facciata, che nella pratica non c'è. Manca inoltre una chiara linea strategica.

Contattato, Schneider-Ammann ha affermato che bisogna prendere in considerazione ogni sorta di problema: servono quindi grandi visioni per affrontare il problema della digitalizzazione, ma anche aiuti per chi ha difficoltà a leggere e scrivere o chi non è capace a fare calcoli basilari.

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