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SVIZZERAL’iniziativa “per vacche con le corna” va respinta

21.09.17 - 09:59
A dirlo è il Consiglio degli Stati, pur esprimendo «simpatia» per gli obiettivi della proposta
Ti Press
L’iniziativa “per vacche con le corna” va respinta
A dirlo è il Consiglio degli Stati, pur esprimendo «simpatia» per gli obiettivi della proposta

BERNA - Sebbene il suo destino fosse segnato fin dall'inizio, l'iniziativa popolare "per vacche con le corna" ha dato luogo stamane al Consiglio degli Stati, prima del voto che ne raccomanda la bocciatura (28 voti a 8 e 8 astenuti), a un dibattito dai tratti emotivi sul benessere degli animali e l'opportunità o meno di privare capre, tori e mucche delle estremità che li caratterizzano. Il dossier va al Nazionale.

In Svizzera, nove mucche su dieci non hanno più corna. La principale ragione che incita gli allevatori a privare questi animali di simili protuberanze è il timore che le bestie si feriscano tra loro oppure facciano del male all'uomo. I bovini senza corna occupano inoltre meno spazio nella stalle, facendo così risparmiare denaro agli agricoltori

La comunità di interessi "Hornkuh" (vacca cornuta), che ha promosso la modifica costituzionale, vuole invece che i contadini vengano indennizzati per i costi supplementari generati dalle bestie "cornute".

In aula, una minoranza ha difeso gli obiettivi dell'iniziativa sostenendo che privare determinati animali da reddito delle corna è contrario al benessere dell'animale, e quindi alla legge che li protegge. Le corna, secondo il socialista zurighese Daniel Jositsch, hanno "un immenso" significato per gli animali, specie per la loro socializzazione.

Contrariamente a quanto si crede, privare le bestie di tali estremità non è così indolore. Inoltre, il "senatore socialista", come anche per altri oratori, il numero di incidenti gravi è talmente esiguo da non giustificare un simile intervento. "Se la natura ha fornito determinati animali di corna, significa che hanno il diritto sacrosanto di averle", ha tagliato corto Anita Fetz (PS/BS) , la quale ha sostenuto che non c'è bisogno di un rapporto per capire l'ovvio.

Quanto alla critica che una questione simile non sarebbe degna di figurare nella Costituzione, ma al massimo in un'ordinanza, la minoranza ha fatto notare che l'iniziativa è l'unico mezzo in mano al popolo per farsi sentire quando la politica fa orecchie da mercante. Va anche detto, hanno puntualizzato diversi "senatori", che l'iniziativa non persegue il divieto di tagliare le corna, né pretende nuovi pagamenti diretti, ma solo un sostegno da trovare all'interno del budget destinato all'agricoltura.

Per la maggioranza del plenum, la "stampella" richiesta dall'iniziativa per quegli agricoltori che allevano mucche o capre con le corna, richiederebbe pur sempre un aiuto di 30 milioni di franchi da trovare all'interno del bilancio destinato ai contadini. Ciò vorrebbe dire tagliare in altri settori. Un simile scenario darebbe vita ad infinite discussioni.

Oltre a ciò, il taglio delle corna, oltre a fare in modo che gli animali occupino meno posto nella stalle, ha un effetto preventivo, evitando incidenti inutili. A nome della commissione preparatoria, Isidor Baumann (PPD/UR) ha dichiarato che un membro della sua famiglia è morto proprio a causa di una cornata. Egli ha pure ricordato che l'Unione svizzera dei contadini è contraria all'iniziativa, così come il Consiglio federale.

Paradossalmente, se fosse approvata, l'iniziativa avrebbe poi un effetto perverso: verrebbe infatti incoraggiata la detenzione di bestiame in stalle a stabulazione fissa, cosa contraria al benessere degli animali.

Nel suo intervento il consigliere federale Johann Schneider-Ammann ha lodato l'agricoltura svizzera per la sua capacità di essere rispettosa dell'ambiente ed efficace, aggiungendo tuttavia che un simile risultato è frutto dell'impegno finanziario non indifferente delle autorità. Non è quindi il caso di sostenere ulteriormente questo settore.

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