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BERNACF: «Sviluppare ulteriormente il sistema di Dublino»

02.06.17 - 10:41
CF: «Sviluppare ulteriormente il sistema di Dublino»

BERNA - Una riforma del sistema di Dublino è necessaria, soprattutto in periodi di migrazione elevata, e occorre impegnarsi per un suo ulteriore sviluppo. Ne è convinto il Consiglio federale che oggi ha adottato un rapporto in risposta a un postulato del consigliere nazionale Gerhard Pfister (PPD/ZG).

Il Governo è invece del parere che siano difficilmente realizzabili centri per richiedenti asilo nel Vicino Oriente e nel Nordafrica, ossia al di fuori dello spazio di Dublino. Nel suo atto parlamentare il presidente del Partito popolare democratico svizzero chiedeva di studiare questa possibilità.

Pfister partiva dal principio che gli Stati europei situati alle frontiere esterne di Schengen-Dublino non riescono più a far fronte alla situazione e reagiscono rilevando in maniera lacunosa i richiedenti asilo, la maggior parte dei quali vuole proseguire il suo viaggio in altri Paesi europei.

Dal rapporto risulta che dal 2009 la Svizzera ha emanato 60'000 decisioni di Dublino e nel 2015 è stata il Paese che ha trasferito il maggior numero di persone in un altro Stato Dublino. In tale contesto l'Italia gioca un ruolo importante per la Confederazione. Secondo il rapporto, nell'ultimo anno la cooperazione tra i due Paesi è notevolmente migliorata, "grazie soprattutto al fatto che da un po' di tempo l'Italia registra praticamente tutti i migranti in arrivo", si legge in una nota governativa odierna.

Tuttavia, a causa delle diverse condizioni vigenti negli Stati di Dublino, i migranti continuano a spostarsi con un conseguente indebolimento del sistema. Per questo il Consiglio federale ritiene "necessaria" una riforma del sistema di Dublino e si impegna pertanto attivamente per rafforzarlo.

Inoltre, l'Esecutivo si adopera per l'introduzione di una chiave di ripartizione europea e quindi una distribuzione equa tra gli Stati di Dublino delle persone in cerca di protezione, come chiedeva l'autore del postulato. La Svizzera aderisce anche ai programmi di reinsediamento e ricollocazione dell'UE. Infine, esperti elvetici partecipano alle attività dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO) e, trattandosi di Stati particolarmente esposti, sostengono in loco e in via bilaterale la Grecia e l'Italia.

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