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BERNA / DANIMARCASommaruga a Copenaghen per il "modello Aarhus"

07.04.17 - 18:04
La consigliera federale ha incontrato il ministro danese della giustizia per discutere di lotta alla radicalizzazione e all'estremismo violento
Keystone
Sommaruga a Copenaghen per il "modello Aarhus"
La consigliera federale ha incontrato il ministro danese della giustizia per discutere di lotta alla radicalizzazione e all'estremismo violento

COPENHAGEN - Lotta alla radicalizzazione e all'estremismo violento: questo il tema principale trattato oggi dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga che a Copenaghen ha incontrato il ministro danese della giustizia Søren Pape Poulsen.

La Danimarca vanta una lunga esperienza nel prevenire la radicalizzazione con un appropriato arsenale di perseguimento penale. Lo scorso ottobre il governo di questo Paese ha adottato un nuovo piano d'azione nazionale e la responsabile elvetica del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DGFP) si è fatta ragguagliare sulle misure attuate e le esperienze maturate, fa sapere un comunicato dello stesso DGFP.

Sommaruga si è intrattenuta con addetti delle opere giovanili, dei servizi sociali e della polizia, i quali le hanno illustrato il lavoro che svolgono con i giovani, le loro famiglie e le comunità. Si tratta di una cooperazione tra svariati enti, ritenuta un'importante premessa per intervenire per tempo, ossia prima ancora che siano chiamate ad agire le autorità inquirenti. Sommaruga ha ricordato che anche in Svizzera il successo del piano d'azione nazionale in corso di allestimento richiede la cooperazione di tutte le autorità in tutti i settori della società e a tutti i livelli statali.

Il "modello Aarhus" - Il programma danese di prevenzione e deradicalizzazione dell'estremismo violento è conosciuto come "modello Aarhus", dal nome della città dove è maturato. Esso si distingue per la stretta collaborazione tra le autorità scolastiche, sociali e di polizia, avviata già una quarantina di anni fa per prevenire la criminalità in generale. Tale modello è stato d'ispirazione per tutta l'Europa, Svizzera compresa.

Nel colloquio con il ministro danese - informa il DFGP - si è convenuto che la lotta alla radicalizzazione, all'estremismo violento e al terrorismo «richiede il continuo adeguamento del quadro normativo». Servono, tra le altre cose, «il blocco dei documenti d'identità per impedire che determinate persone lascino il Paese, come pure disposizioni finalizzate a combattere la diffusione della propaganda in Internet». La Svizzera - ha detto Sommaruga - porrà in consultazione varie modifiche di legge antiterrorismo nel corso di quest'anno.

La consigliera federale ha inoltre visitato il Servizio danese delle attività informative e il penitenziario di Vester Faengsel a Copenaghen, dove è in corso un programma antiradicalizzazione per detenuti.

Al viaggio in Danimarca ha preso parte anche André Duvillard, delegato per la Rete integrata Svizzera per la sicurezza, che sta elaborando il piano d'azione svizzero con rappresentanti della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni.

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