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NEUCHÂTELPoliziotto indagato per violazione del segreto d'ufficio

06.08.14 - 15:19
La 'colpa' del sottufficiale è di essersi espresso su Facebook
Foto Keystone
Poliziotto indagato per violazione del segreto d'ufficio
La 'colpa' del sottufficiale è di essersi espresso su Facebook

NEUCHÂTEL - Espressosi recentemente su Facebook, un sottufficiale della polizia cantonale neocastellana è sotto inchiesta amministrativa per violazione del segreto d'ufficio e del dovere di riserbo. In sua difesa, l'agente invoca la libertà di esprimersi in veste privata, indica oggi il suo legale all'ats, confermando le rivelazioni di diversi media locali.

 

L'agente e il suo avvocato sono stati convocati ieri dal comandante della polizia neocastellana Pascal Lüthi, che li ha informati dell'apertura di un'inchiesta.

 

Pochi giorni fa, il funzionario di polizia aveva confermato sulla rete sociale le voci che correvano nel cantone sulla distruzione di un radar per mezzo di un'ascia. Aveva inoltre espresso la propria preoccupazione in merito all'apertura di un centro provvisorio per richiedenti l'asilo a La Tène (NE).

 

I suoi superiori ritengono che il dovere di riserbo possa essere stato violato in entrambi i casi. In merito alla vicenda del radar, l'agente è pure accusato di violazione del segreto d'ufficio, data l'indagine in corso in seno alla polizia. Per quest'infrazione - perseguita d'ufficio - il poliziotto sarà pure denunciato presso il Ministero pubblico.

 

L'avvocato Jean-Marie Röthlisberger insiste sul fatto che il sottufficiale si è espresso in quanto cittadino, all'intenzione dei suoi 600 "amici" della rete sociale. In attesa dell'esito dell'inchiesta, l'agente ha chiuso il conto Facebook personale, ma una pagina di sostegno sulla rete sociale ha già riunito 1100 "Mi piace", indicano i giornali "L'Express" e "L'Impartial".

 

Ats

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