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ZURIGOSi allarga l'inchiesta sulla professoressa sospettata di mobbing

17.01.18 - 18:21
I vertici del Politecnico hanno deciso di sospenderla dall'incarico fino al termine delle indagini
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Si allarga l'inchiesta sulla professoressa sospettata di mobbing
I vertici del Politecnico hanno deciso di sospenderla dall'incarico fino al termine delle indagini

ZURIGO - A carico di una professoressa del Politecnico federale di Zurigo (ETH) sospettata di mobbing è stata aperta anche un'inchiesta per presunti comportamenti scorretti che riguardano l'integrità della ricerca. I vertici dell'ateneo hanno inoltre deciso di sospenderla dall'incarico fino al termine delle indagini.

L'apertura della nuova inchiesta è stata decisa in seguito ad una richiesta della persona di fiducia che in seno all'ETH veglia sull'integrità della ricerca. Si dovrà in particolare chiarire se ci siano altre irregolarità non contemplate dall'indagine amministrativa sulle vicende di mobbing, afferma citato in una nota Detlef Günther, responsabile aggiunto per la ricerca presso il Politecnico di Zurigo.

Sulla vicenda aveva riferito per la prima volta lo scorso mese di ottobre la "NZZ am Sonntag". La professoressa in questione, attiva presso l'istituto di astronomia, avrebbe tiranneggiato per oltre dieci anni i dottorandi a lei affidati, creando un clima estremamente negativo. Il suo istituto è già stato sciolto lo scorso mese di agosto e l'attività fatta confluire in un nuovo istituto di fisica delle particelle e astrofisica.

Secondo il domenicale zurighese, l'intera vicenda ha preso avvio nel 2002, quando l'ETH decide di creare un istituto di astronomia e a questo scopo ingaggia un professore inglese. Questi pretende e ottiene anche un posto per la sua partner, pure astronoma. Insieme la coppia sviluppa l'istituto e in seguito la donna diventa professoressa ordinaria.

Diversi ex collaboratori hanno espresso dure critiche nei confronti della professoressa. Si parla di un ambiente di lavoro caratterizzato dalla sfiducia, di sedute fissate a tarda sera, della necessità di essere raggiungibili anche nel weekend. Ricercatrici sarebbero state invitate a impegnarsi più nello studio che nel truccarsi il viso, uomini e donne sarebbero scoppiati a piangere nel suo ufficio.

In ottobre, i responsabili dell'ateneo avevano fatto sapere che la coppia di professori stava godendo di un mezzo anno sabbatico.

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