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LUCERNAIl figlio della donna che si uccise durante un intervento di polizia ricorre

09.10.17 - 18:54
Venerdì il procuratore straordinario Christoph Rüedi, dopo aver analizzato la sentenza, aveva deciso di non impugnare il verdetto
Keystone
Il figlio della donna che si uccise durante un intervento di polizia ricorre
Venerdì il procuratore straordinario Christoph Rüedi, dopo aver analizzato la sentenza, aveva deciso di non impugnare il verdetto

MALTERS - La giustizia dovrà tornare ad occuparsi del caso della donna di Malters (LU) che il 9 marzo 2016 si era suicidata in casa, dove si era asserragliata per impedire agli agenti di trovare la piantagione di canapa del figlio.

Quest'ultimo ha infatti presentato ricorso contro la sentenza di assoluzione pronunciata in giugno dal tribunale distrettuale di Kriens nei confronti del comandante della polizia cantonale Adi Achermann e dal capo della polizia giudiziaria.

I due sapevano che l'intervento delle forze dell'ordine avrebbe comportato rischi considerevoli per la donna, ha indicato oggi all'ats Oskar Gysler, legale del figlio della vittima. Secondo l'avvocato sussistevano varie alternative, da un proseguimento delle trattative da parte degli agenti al ricorso a una persona di fiducia che potesse mediare. Non vi era fretta di agire, quindi l'operato della polizia non è stato proporzionale.

Venerdì il procuratore straordinario Christoph Rüedi, dopo aver analizzato la sentenza, aveva deciso di non impugnare il verdetto. Le motivazioni addotte dalla corte appaiono infatti plausibili, ha detto.

I fatti risalgono all'8 e 9 marzo 2016. Una 65enne di nazionalità svizzera si era barricata in casa a Malters, una decina di chilometri a ovest di Lucerna, per resistere a una operazione di polizia e impedire agli agenti di scoprire la piantagione di cannabis del figlio. La donna aveva minacciato gli agenti con una pistola e aveva anche sparato due colpi. Dopo un assedio durato 17 ore, gli uomini dell'unità speciale "Luchs" (Lince) delle forze dell'ordine erano penetrati nell'abitazione e avevano trovato in bagno il corpo esanime della pensionata.

Il figlio - arrestato in precedenza e posto in detenzione preventiva in relazione a diverse piantagioni indoor nei cantoni di Zurigo, Lucerna e Argovia - aveva presentato una denuncia penale per omicidio colposo e abuso di autorità.
 
 

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