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SVIZZERADue malviventi espulsi in Italia

10.06.17 - 17:44
Il primo, un 35enne originario di Catania deve espiare 8 anni per spaccio, furto e rapina. Il secondo un 39enne marocchino, è stato condannato per tentato omicidio, rapina
Archivio Keystone
Due malviventi espulsi in Italia
Il primo, un 35enne originario di Catania deve espiare 8 anni per spaccio, furto e rapina. Il secondo un 39enne marocchino, è stato condannato per tentato omicidio, rapina

BERNA - Due uomini di 35 e 39 anni, il primo originario di Catania, l'altro di origine marocchina, sono stati consegnati dalla Svizzera all'Italia. L'operazione è stata condotta nell'ambito della cooperazione bilaterale tra polizia di Stato ed autorità elvetiche, rendono noto le autorità italiane.

I due, spiegano gli investigatori, «sono stati trasferiti dalla Svizzera all'Italia» e, «come di consueto, le procedure si sono svolte presso gli uffici della polizia di frontiera di Ponte Chiasso».

Il primo caso riguarda un 35enne gravato da ordine di carcerazione emesso nell'ottobre 2010 dalla procura distrettuale di Catania per l'espiazione della reclusione pari a 8 anni, 4 mesi e 27 giorni: «Il tutto - fa sapere la polizia italiana - per un cumulo di pene derivanti da svariate condanne per spaccio di stupefacenti, evasione, furto aggravato e rapina».

L'uomo «si trovava in carcere in Svizzera per reati inerenti gli stupefacenti e data la sua pericolosità la Confederazione aveva anche emanato l'espulsione dal territorio consegnandolo quindi alla polizia italiana in riammissione ordinaria».

Il secondo arresto è stato eseguito nei confronti di un 39enne di origine marocchina, gravato da ordine di carcerazione emesso dalla procura di Rimini nel marzo 2014 per l'espiazione di 9 anni e 17 giorni di reclusione per un cumulo di condanne per tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale, rapina, false dichiarazioni sull'identità personale e violazione delle norme sull'immigrazione.

In tal caso, «la consegna alla polizia italiana è avvenuta tramite procedura di estradizione».

 

 

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