Il Consiglio federale dovrà ridurre annualmente dell'8% le uscite attribuite ai mandati
BERNA - Il Consiglio federale deve ridurre dell'8% all'anno le uscite per l'attribuzione di mandati di consulenza esterna per i prossimi cinque anni. È l'opinione del Nazionale che - con 106 voti contro 85 - ha approvato una mozione in tal senso di Hans-Ulrich Bigler (PLR/ZH). Gli Stati devono ancora esprimersi.
Secondo il testo del deputato, i costi dovranno essere esposti con trasparenza e suddivisi per Dipartimento. L'esecutivo dovrà poi elaborare direttive che indichino come preservare le conoscenze all'interno dell'amministrazione federale nei "casi normali" e quali conoscenze devono essere invece generate attraverso mandati esterni nei casi straordinari.
Nonostante le raccomandazioni formulate dalla Commissione della gestione del Consiglio degli Stati all'attenzione del Consiglio federale, i costi dell'amministrazione federale per la consulenza esterna continuano ad aumentare: da 600 milioni di franchi nel 2006 si è passati a circa 858 milioni di franchi nel 2013, per poi superare i 916 milioni di franchi nel 2014.
Il ministro delle finanze Ueli Maurer ha vanamente cercato di far desistere i consiglieri nazionali. «Normalmente l'Amministrazione adempie ai suoi compiti con il proprio personale. In singoli casi è però logico ed economicamente conveniente rivolgersi a esperti esterni», ha sostenuto.
Il calo dei costi domandato potrebbe creare seri problemi nel raggiungimento degli obiettivi. La richiesta di trasparenza - al contrario - è già ora soddisfatta, secondo il ministro.