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BERNAImposta federale diretta, un abbassamento «inaccettabile»

07.09.17 - 11:40
Il nuovo progetto fiscale prevede che la soglia versata ai Cantoni scenda dall'attuale 21,2% al 20,5%, portando i 990 milioni di franchi previsti a 825
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Charles Juillard
Charles Juillard
Imposta federale diretta, un abbassamento «inaccettabile»
Il nuovo progetto fiscale prevede che la soglia versata ai Cantoni scenda dall'attuale 21,2% al 20,5%, portando i 990 milioni di franchi previsti a 825

BERNA - Il presidente della Conferenza dei direttori cantonali delle finanze (CDF) Charles Juillard accoglie con favore la rapidità con cui il Consiglio federale ha elaborato la nuova versione della riforma dell'imposizione delle imprese. Tuttavia, mette in guardia per quanto riguarda la parte dell'imposta federale diretta (IFD) versata ai Cantoni.

Il tasso del 21,2% è «un limite che non si tocca», afferma il ministro giurassiano delle finanze in un'intervista pubblicata oggi da diversi giornali. L'abbassamento a 20,5%, previsto nel progetto presentato ieri dall'esecutivo federale, è «inaccettabile», aggiunge.

«In occasione delle ultime tavole rotonde tra Cantoni e Confederazione, si era imposto il 21,2%», ricorda, sottolineando di non capire l'inversione di marcia. Juillard ritiene che i Cantoni facciano «già grandi sacrifici con questa riforma fiscale, poiché diminuiranno il loro tasso d'imposizione sull'utile delle imprese».

Ieri, il ministro vodese delle finanze Pascal Broulis si è espresso nello stesso senso. Con un tasso al 20,5%, i Cantoni non otterranno che 825 milioni di franchi al posto dei 990 previsti. «I 26 Cantoni continueranno a battersi», ha promesso il consigliere di Stato.

Juillard si dice anche preoccupato dei tempi stretti per l'applicazione della riforma, chiamata Progetto fiscale 17 (PF17). «Alcuni Cantoni mirano ancora ad attuarla il primo gennaio 2019», afferma. «Il Consiglio federale dovrà in ogni caso attenersi alle scadenze annunciate».

L'esecutivo federale dovrà trasmettere il suo messaggio al Parlamento nel primo semestre 2018, perchè quest'ultimo possa dibatterne nel corso dello stesso anno. L'obiettivo della riforma è di eliminare lo statuto speciale con cui la Svizzera accorda sgravi a circa 24'000 multinazionali estere, una pratica molto criticata a livello internazionale. Un primo progetto, chiamato Riforma III dell'imposizione delle imprese (RI imprese III) è stata bocciata dal popolo in febbraio.
 
 

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