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SVIZZERA / FRANCIA«Segnali positivi tra Svizzera e Francia»

18.07.17 - 16:39
Doris Leuthard ha incontrato oggi per la prima volta a Parigi il presidente francese Emmauel Macron
Keystone
«Segnali positivi tra Svizzera e Francia»
Doris Leuthard ha incontrato oggi per la prima volta a Parigi il presidente francese Emmauel Macron

PARIGI - Doris Leuthard ha incontrato oggi per la prima volta a Parigi il presidente francese Emmauel Macron. La presidente della Confederazione ha parlato di «segnali positivi» per quanto riguarda la cooperazione bilaterale.

«Se la Francia va bene, anche la Svizzera va bene», ha affermato la consigliera federale davanti ai media al termine dell'incontro all'Eliseo. La riunione tra i due, iniziata attorno alle 11.15, è durata poco meno di un'ora.

Leuthard ha ringraziato per «l'accoglienza calorosa» il nuovo leader francese. «Vedo un segnale positivo per la nostra cooperazione e l'evoluzione delle relazioni franco-svizzere», ha sottolineato la ministra.

Macron a sua volta si è detto contento per la «qualità» del rapporto con Berna, ma anche della «volontà costante» di Leuthard di volerlo migliorare. Nel suo intervento il presidente ha sottolineato in particolare i progressi compiuti in materia fiscale.

Le delegazioni hanno concordato di elaborare un programma di lavoro sulle questioni finanziarie, si precisa in un comunicato odierno del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC). L'obiettivo è quello di rafforzare la certezza del diritto e quindi la protezione dei clienti di fornitori di servizi in questo ambito, si legge nella nota. Le due parti hanno anche discusso della politica della Confederazione nei confronti dell'Unione Europea e di quella della Francia a livello continentale.

«Il legame (tra i due Paesi, ndr) ha incontrato alcune difficoltà, ma ai miei occhi riparte oggi su basi costruttive», ha detto Macron, citando lo scambio automatico di informazioni e l'accordo sull'aeroporto di Basilea-Mulhouse, firmato lo scorso marzo.

La presidente della Confederazione ha sostenuto lo sviluppo dello scalo. «Si tratta di una perla per la regione», ha assicurato Leuthard. «C'è ancora molto potenziale per l'economia e per gli investimenti».

Macron si è inoltre espresso a proposito dei frontalieri francesi in Svizzera, che secondo una sua stima si aggirano intorno ai 175'000. «In materia di libera circolazione delle persone, la cooperazione è ripresa per trovare soluzioni efficaci in favore dei nostri lavoratori e dei nostri concittadini», ha dichiarato il presidente francese, che ha poi insistito sul rispetto dei principi fondamentali dell'Ue.

«La libera circolazione delle persone è attualmente garantita. Resta un forte pilastro della Svizzera», ha ribadito Leuthard.

Macron ha inoltre accolto favorevolmente il ruolo della Svizzera nelle recenti crisi migratorie in Europa, apprezzando pure gli sforzi nella lotta contro il terrorismo e il suo finanziamento.

Leuthard ha dal canto suo ricordato l'importanza dell'aiuto allo sviluppo, in particolare in Africa. «Bisogna sostenere la regione del Sahel per avere più pace, stabilità e meno terrorismo e migrazione», ha sostenuto.

Macron si è inoltre detto soddisfatto della «volontà d'agire» della Svizzera nella lotta contro il riscaldamento climatico e per la difesa dell'accordo di Parigi, da cui gli Stati Uniti hanno recentemente deciso di ritirarsi.

Stando al DATEC, le delegazioni si sono tra le altre cose occupate di salvaguardia dei beni culturali. A questo proposito, nel comunicato odierno viene ricordato il ruolo di sostegno della Confederazione per l'istituzione dell'Alleanza internazionale per la protezione del patrimonio nelle zone di conflitti (Aliph), nata lo scorso marzo su iniziativa di Parigi, coadiuvata dagli Emirati Arabi Uniti. Sotto la lente anche le ben note situazioni di crisi geopolitiche: tra la Russia e l'Ucraina, nel Vicino Oriente e nella regione del Golfo.

La visita della presidente della Confederazione, inizialmente prevista il 3 luglio, era stata posticipata per ragioni di calendario. Secondo il programma, dopo l'incontro delle 15 con il primo ministro francese Edouard Philippe, Leuthard si è recata all'ambasciata svizzera di Parigi. La Svizzera era rappresentata in terra transalpina pure da Pascale Baeriswyl, segretaria di Stato del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e da Jörg Gasser, segretario di Stato per le questioni finanziarie internazionali del Dipartimento federale delle finanze (DFF).

Le relazioni fra Berna e Parigi sono «molto strette da secoli», rammenta il DATEC: la Svizzera ha aperto la sua prima rappresentanza estera nella Ville Lumière nel 1798. Il Paese del presidente Macron è quello al mondo che accoglie il maggior numero di espatriati svizzeri (circa 200'000) e la stessa cosa succede a parti invertite: 180'000 francesi vivono infatti nella Confederazione.

Le aziende transalpine in Svizzera danno lavoro a 56'000 persone, quelle elvetichenell'Esagono a 100'000, conclude ilDATEC. 

Nel corso dell'incontro si è anche parlato della centrale nucleare di Fessenheim, a circa 30 chilometri da Basilea. Il governo francese vorrebbe chiudere l'impianto, ma al momento non è ancora stata fissata una data.

Leuthard ha ribadito che questa decisione dipende anche da questioni finanziarie, in particolare per quanto riguarda un accordo con l'azienda e gli azionisti.

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COMMENTI
 

tip75 6 anni fa su tio
esiste un motivo per cui le nostre relazioni con gli altri paesi non dovrebbero essere positive???
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