Il Consiglio federale attuando l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa” ha stabilito che le aziende dei settori con disoccupazione oltre il 5% informino gli Uffici regionali di collocamento
BERNA - Le ordinanze di applicazione dell'articolo costituzionale "contro l'immigrazione di massa", presentate oggi dal Consiglio federale, prevedono l'obbligo per i datori di lavoro di annunciare i posti vacanti agli Uffici regionali di collocamento (URC) quando la disoccupazione della professione interessata supererà il 5% a livello nazionale.
In base agli ultimi dati disponibili pubblicati dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO), e che riguardano il mese di maggio, questi sono i gruppi professionali toccati:
I disoccupati iscritti presso gli Uffici regionali di collocamento (URC) erano in maggio 139'778, pari al 3,1% della popolazione attiva. Complessivamente le persone in cerca d'impiego registrate erano 202'419.
L’iniziativa - La legge d’applicazione “contro l’immigrazione di massa” è stata adottata dal Parlamento lo scorso 16 dicembre e non prevede né soglie di immigrazione, né tetti massimi, né contingenti.
Le Camere federali hanno preferito concentrarsi sui datori di lavoro, incitandoli a reclutare disoccupati piuttosto che ricorrere a manodopera estera. Oggi l’esecutivo ha stabilito che l'obbligo di annunciare i posti di lavoro vacanti sarà introdotto su scala nazionale per le professioni che registrano, a livello svizzero, un tasso di disoccupazione pari o superiore al 5%.
In futuro le persone ammesse provvisoriamente e i rifugiati riconosciuti idonei per il mercato del lavoro dovranno essere annunciati presso gli Uffici di collocamento «al fine di integrarli in modo veloce e durevole nel mercato del lavoro svizzero». Dovranno comunque essere verificate le loro competenze - ad esempio linguistiche - e valutate le prospettive professionali individuali.
L'adozione dei testi definitivi da parte del Consiglio federale è prevista per inizio 2018.