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BERNAL’esercito pensa a dei congedi “jolly”

08.03.17 - 06:07
In futuro le reclute potrebbero avere a disposizione dei giorni di libero senza doverli giustificare
L’esercito pensa a dei congedi “jolly”
In futuro le reclute potrebbero avere a disposizione dei giorni di libero senza doverli giustificare

BERNA - Tutti i soldati svizzeri l’hanno sperimentato. Chiedere un congedo quando si è in grigio-verde è sempre molto complicato. La procedura è complessa e il rischio che questo venga rifiutato è elevato. Tutto ciò potrebbe però cambiare, come rivelato da “Ostschweiz am Sonntag”.

L’esercito sta infatti valutando di introdurre due giorni di congedo “jolly” che potrebbero essere presi senza dover dare alcuna giustificazione. «Ci stiamo riflettendo», ha confermato il portavoce Delphine Allemand. Le future reclute non devono comunque illudersi troppo, visto che qualche condizione è già stata posta. Non sarà ad esempio possibile evitare le marce, le grandi esercitazioni o le ispezioni. Inoltre il primo giorno di scuola reclute sarà in ogni caso obbligatorio per tutti.

«Effetto positivo sulla motivazione» - La consigliera nazionale e membro della Commissione di sicurezza Priska Graf Seiler (PS/ZH) vede di buon occhio l’idea che va incontro alla vita privata dei militi. «In questo modo, ad esempio, non dovranno più rinunciare all’anniversario con la propria fidanzata o a delle visite di familiari provenienti dall’estero». I giorni “jolly” avrebbero inoltre un effetto positivo anche sulla motivazione delle reclute.

«Questione di vita o di morte» - Il Gruppo apartitico “Giardino”, composto per la maggioranza da militi o ex militi e che da sempre difende l’esercito di milizia, non condivide però questo entusiasmo: «I giorni “jolly” sarebbero un vero disastro», commenta il presidente Willi Vollenweider. Secondo lui infatti «la scuola reclute non è una scuola come le altre, chi vi prende parte impara cose nuove ogni giorno e le assenze perturberebbero fortemente la formazione. Immaginate un soldato che non sa padroneggiare la propria arma!»

Un sistema rimesso in questione - Già nelle scorse settimane l’esercito era balzato alla cronaca per alcune modifiche, ad esempio la riduzione delle ore lavorative durante una giornata o un alleggerimento dei carichi di lavoro e dei toni con cui vengono impartiti gli ordini. Obiettivo: abbassare il tasso di abbandono durante la scuola reclute.

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COMMENTI
 

Drullo 7 anni fa su tio
"Immaginate un soldato che non sa padroneggiare la propria arma!" Alla faccia... quindi se mi assento UN solo giorno, metti per puro caso che in quel giorno ci sia l'îstruzione sull'arma, non sarò in grado di usarla?? quindi cosa significa che l'utilizzo dell'arma viene acquisito in un solo giorno?? stiamo scherzando? sono d'accordo che ogni giorno si imparano cose nuove, ma io mi sono fatto una settimana intera ben 5 giorni costretto a letto, e non ho perso alcunchè! al massimo ho perso qualche grammo di massa muscolare.... ...e qui scena totò: "ma mi faccia il piacere!"

Meno 7 anni fa su tio
Risposta a Drullo
Ma infatti quella è una cavolata. Non è per 2-3 giorni di assenza che un milite non impara ad usare l'arma o determinati sistemi. In ogni caso, trovo questa dei Jolly una cavolata senza senso nel contesto militare. Piuttosto allora rendiamo volontario il militare, ma non snaturiamo la sua essenza.

87 7 anni fa su tio
Alla faccia di chi crede nell'esercito come scuola di vita a cui non si può rinunciare. Personalmente sono pro-esercito di volontari: militi per scelta, non per obbligo. Un obbligo discriminante. Obblighi (inutili) di servizio terminati
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