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BERNASalvare la flotta? Potrebbe costare 200 milioni

27.01.17 - 15:20
Salvare la flotta? Potrebbe costare 200 milioni

BERNA - La Confederazione rischia di subire ingenti perdite finanziarie a causa delle difficoltà che riscontra la flotta marittima elvetica. La notizia, divulgata dal quotidiano "Nordwestschweiz", è stata confermata dal Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) che ha annunciato di aver sporto denuncia contro ignoti per violazione del segreto d'ufficio.

A essere implicato sarebbe il gruppo svittese SCL/SCT, una società armatrice al beneficio di fideiussioni, che dispone in totale di dodici imbarcazioni, otto da carico e quattro navi cisterna, stando ad un documento riservato del Consiglio federale rivelato oggi da "Nordwestschweiz". Stando al quotidiano, il funzionamento di otto navi cargo sarebbe assicurato dallo scorso novembre solo grazie alla garanzia di credito della Confederazione. Il costo mensile si aggira tra i 500'000 e un milione di franchi.

«A causa dei difficili sviluppi economici in questo settore, la Confederazione rischia di subire ingenti perdite finanziarie», afferma un comunicato divulgato nel pomeriggio dal DEFR. In esso si precisa inoltre che «l'opinione pubblica non è stata informata prima per evitare di pregiudicare la ricerca di soluzioni e arginare il più possibile i danni finanziari a carico della Confederazione».

A partire dalla metà del 2015 il Dipartimento ha imposto alle società armatrici apposite misure per evitare il ricorso alle fideiussioni e le conseguenti grosse perdite finanziarie a carico della Confederazione. Inoltre nel maggio del 2016 il consigliere federale Johann Schneider-Ammann ha ordinato un'inchiesta amministrativa sulla prassi delle fideiussioni presso l'Ufficio federale dell'approvvigionamento economico del Paese (UFAE), si legge nella nota. L'inchiesta verteva anche sui preparativi che hanno condotto a un forte aumento del limite di credito per le fideiussioni nel 2008 (500 milioni di franchi), sulle modalità di gestione dei rischi nettamente più elevati per la Confederazione quando la navigazione marittima è entrata in crisi, e «su eventuali indizi di fattispecie penalmente rilevanti».

Il DEFR sta analizzando l'esito dell'inchiesta amministrativa e le prime misure organizzative sono già state adottate, afferma il comunicato precisando che per il momento non è possibile fornire ulteriori informazioni.

In seguito all'articolo pubblicato oggi dal quotidiano della Svizzera interna, il capo del DEFR ha sporto denuncia contro ignoti per violazione del segreto d'ufficio. La Confederazione ha inoltre adottato delle misure per ridurre al minimo i danni.

Dal 2008 la navigazione d'alto mare sta vivendo una profonda crisi economica in tutto il mondo. Stando agli osservatori, il mercato dovrebbe riprendersi, ma le incertezze permangono e con esse i rischi elevati per le navi che beneficiano di fideiussioni della Confederazione. Potenzialmente, le perdite per Berna sarebbero ingenti.

A partire dal 2002, il credito quadro era di 600 milioni di franchi, poi aumentato nel 2008 a 1,1 miliardi. Il 21 dicembre 2016, su proposta del DEFR, il Consiglio federale ha deciso di raccomandare al Parlamento di non rinnovare il credito quadro mediante fideiussioni; le fideiussioni in corso permangono e le ultime scadranno nel 2032.

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