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ZURIGOUna generazione di carrieristi

29.12.14 - 07:01
Under 30 di oggi: addio ideali, meglio il successo sul luogo di lavoro
Una generazione di carrieristi
Under 30 di oggi: addio ideali, meglio il successo sul luogo di lavoro

ZURIGO - I giovani svizzeri vogliono il successo, ma non a scapito del tempo libero e cercano la tranquillità lontano dalla politica. Lo indica il Barometro delle speranze 2015.
La generazione Y, ovvero quella dei giovani e dei giovani adulti sotto i 30 anni, guarda piena di speranza al 2015. In molti ambiti, infatti, essa è più fiduciosa delle generazioni precedenti per quanto riguarda la propria vita privata, la politica nazionale, l’economia o le questioni ambientali.

È quanto indica il Barometro delle speranze 2015 dell’associazione per la futurologia Swissfuture.ch. Cosa salta all’occhio? Per i giovani il «successo sul luogo di lavoro» risulta più importante che per le generazioni precedenti. Ciò a discapito della ricerca di una mansione appagante e significativa, ritenuta meno rilevante: «Per molti giovani i riconoscimenti professionali sotto forma di bonus o avanzamenti di carriera sono importanti», illustra Andreas M. Walker, responsabile dello studio. A differenza della generazione dei babyboomer, però, i giovani di oggi non sono pronti a sacrificare il tempo libero sull’altare della carriera. Domina, invece, la mentalità della botte piena e della moglie ubriaca: «Per amore dell’ambiente si guida un’auto ibrida, ma fare a meno dell’auto è fuori questione», esemplifica Walker. Si rinuncia, insomma, ma badando che non faccia troppo male: «Questa non è una generazione che vuole cambiare il mondo. La cosa più importante per loro è stare bene».

Non stupisce, dunque, che il desiderio di aiutare gli altri abbia raggiunto un nuovo minimo storico. Accade quindi che l’aspirazione a essere rappresentanti della politica, dell’economia o della chiesa occupi le ultime posizioni. Walker osserva ciò con sentimenti contrastanti: «Le persone si distanziano dalla politica e dalle questioni mondiali per vivere tranquilli. I tempi in cui si votava la propria vita a un ideale sono finiti».

 

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