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NATIONAL LEAGUE«Grassi deve guadagnarsi i minuti. Sciaroni fragile? Rischiamo, ne vale la pena»

05.12.17 - 13:15
Lars Leuenberger è stato tra gli artefici del passaggio a Berna dei due ticinesi. «Possono darci una grossa mano»
Keystone
«Grassi deve guadagnarsi i minuti. Sciaroni fragile? Rischiamo, ne vale la pena»
Lars Leuenberger è stato tra gli artefici del passaggio a Berna dei due ticinesi. «Possono darci una grossa mano»
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BERNA – L'ultimo titolo, alla guida del Berna, l'ha vinto Kari Jalonen. E il penultimo, chi l'ha centrato? Se vi siete distratti, ve lo ricordiamo noi: sempre sulla panchina degli Orsi, nella primavera 2016 ha gioito Lars Leuenberger. Da quel trionfo, che pareva potergli aprire mille porte – visto che quelle del club della Capitale per lui già si erano chiuse - il 42enne ha però sorriso poco. È stato seguito da tre, quattro club ma poi mai ingaggiato. I mesi sono passati. L'appeal che si era costruito è calato... e così si è presto trovato fuori dal giro.

Fino allo scorso maggio, quando a Berna lo hanno nominato Director of scouting. Ecco servito un nuovo lavoro per chi di hockey vive da una vita e che ha cominciato a visionare filmati, seguire giocatori e a... proporre contratti. Gli ultimi due accordi hanno interessato dei ticinesi: Daniele Grassi e Greg Sciaroni, convinti, dalla prossima stagione, a indossare la maglia degli Orsi.

«Siamo felici di aver raggiunto un accordo con i due attaccanti – ha sottolineato proprio Leuenberger – nel futuro possono darci una grossa mano».

Seppur già solido, Grassi è forse più un “prospetto”, un progetto da sviluppare.
«Conosco Daniele da quando aveva 14 anni, da quando partecipava a tutte le selezioni giovanili. Ora di anni ne ha 24 ed è cresciuto, maturato. Certo deve ancora migliorare molto. Ma ci servirà».

A Kloten gioca tanto, è importante nelle rotazioni. A Berna rischia di fare parecchia panchina.
«Ha carattere e la prova di ciò è che non ha avuto difficoltà ad accettare questa nuova sfida. Per quanto riguarda il suo impiego... non è detto che alla fine sarà per forza schierato in quarta linea. A inizio stagione i giocatori partono tutti alla pari; sta a loro convincere il coach di meritare un buon minutaggio. Per come la vedo io può tranquillamente giocare in prima o seconda linea».

Per Sciaroni il discorso è diverso: lui ha l'età giusta per lasciare il segno. Lo avete preso perché abbia subito impatto?
«Stiamo parlando di un ragazzo, di un atleta, che ci ha sempre intrigato. Puntiamo forte su di lui perché ha delle caratteristiche particolari, che possono renderci più completi».

Ma è reduce da stagioni complicate a livello fisico. È spesso “rotto”.
«Gli infortuni? Ci abbiamo pensato. Li abbiamo valutati e... abbiamo deciso di prenderci dei rischi. Ne vale la pena. Pensiamo poi che il gioco del Berna, meno fisico di quello del Davos, possa permettere a Greg di esprimersi al meglio senza rischiare troppo. In ogni caso, questo discorso lascia il tempo che trova. Puoi ingaggiare un ragazzo sanissimo e trovarti a non averlo mai a tua disposizione come anche prendere uno “fragile” che, invece, risolti i suoi problemi diventa affidabile».

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