Infortunato, Mickaël Facchinetti sarà costretto a seguire dalla tribuna la sfida tra il suo Thun e i bianconeri: «Rientro presto, i medici avevano sbagliato diagnosi»
THUN - Ultima partita giocata in campionato: a metà novembre, contro il Lugano. Da quel momento Mickaël Facchinetti ha fatto lo spettatore. Un problema muscolare lo ha infatti costretto alla tribuna, obbligandolo a guardare da lontano la crescita del suo Thun, messosi a correre e allontanatosi dalla coda della graduatoria di Super League. Sabato i biancorossi sfideranno nuovamente i bianconeri e il terzino... sarà nuovamente seduto lontano dal campo.
«È un peccato, avrei davvero voluto giocare - ha raccontato proprio il 26enne - ma posso tornare ad allenarmi con i miei compagni solo dalla prossima settimana. Anzi, è meglio dire “potrei”, visto che dopo la sfida del weekend andremo tutti in vacanza».
E dire che il tuo infortunio pareva leggero.
«E stata fatta una diagnosi sbagliata. Le ultime due mie partite, con Losanna e appunto Lugano, le ho fatte solo grazie a un'infiltrazione. Poi vinto dal dolore ho chiesto un secondo consulto medico. Mi sono rivolto a una clinica basilese».
E?
«E lì i dottori mi hanno detto che la lesione muscolare era molto profonda. Si sono sorpresi del fatto che fossi riuscito a muovermi agevolmente in quelle condizioni. Hanno nuovamente studiato la cura e mi hanno fermato fino a... dopo il prossimo fine settimana. Comunque rientro presto. Nella sosta non mi fermerò un attimo: voglio presentarmi al ritiro, il 4 gennaio, in grande condizione».
Dall'esterno, come hai visto il Thun?
«Molto più maturo e convinto rispetto alle prime uscite stagionali. La sfida di coppa persa con lo Zurigo, incassando tre reti negli ultimi 10', è stata dura da digerire ma ci è servita. Da lì siamo infatti ripartiti con grande rabbia e voglia. E abbiamo ottenuto buoni risultati. Abbiamo battuto lo Young Boys - e siamo gli unici riusciti, in questa stagione, a vincere due volte su due contro i gialloneri - e abbiamo superato il Sion».
In un incontro importantissimo. Ora vi toccano i bianconeri: partita da tre soli punti?
«Certo quella è la posta in palio. Penso però che quel match peserà molto di più. È uno scontro diretto. Giochiamo in casa. È l'ultima fatica dell'anno. Vincere ci darebbe ulteriore carica e ci permetterebbe di lavorare con grande tranquillità da qui a febbraio, quando ricominceremo. Il Lugano è un avversario tosto e pericoloso, battiamolo, così da tenerlo il più lontano possibile».