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LUGANO«Se non si è concreti poi i punti li fanno gli altri. Gerndt? Kiassumbua? Stiano tranquilli»

29.11.17 - 14:25
Pier Tami ha archiviato la sconfitta con lo YB e lanciato le sfide al GC: «Coppa importante ma non possiamo scegliere. Difficile affrontare un avversario due volte in pochi giorni»
TI-Press
«Se non si è concreti poi i punti li fanno gli altri. Gerndt? Kiassumbua? Stiano tranquilli»
Pier Tami ha archiviato la sconfitta con lo YB e lanciato le sfide al GC: «Coppa importante ma non possiamo scegliere. Difficile affrontare un avversario due volte in pochi giorni»
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LUGANO - Ha giocato meglio e ha creato di più; del match contro lo Young Boys al Lugano sono però rimasti solo gli applausi. E il rammarico. Già perché la prestazione offerta, sicuramente positiva, non è bastata per ottenere punti. Non è bastata per allungare la serie "buona" in campionato e, di conseguenza, rendere ancora più piacevole la classifica.

Quella partita è però il passato: il trafficatissimo calendario stagionale impone infatti al Lugano di guardare avanti, di pensare alla Coppa Svizzera. Domani sera c'è il quarto contro il GC...

«Siamo usciti dal weekend con un umore "contrastante" - ci ha raccontato Pier Tami. Da un lato c'è la soddisfazione per aver messo in difficoltà i gialloneri, per aver mostrato che, sul piano del gioco, ci siamo».

Dall'altro...
«La consapevolezza che se non si riesce a essere concreti poi i punti li fanno gli altri. Non è la prima volta che accade e di sicuro non va bene».

Si è sbagliato qualche gol di troppo, si è subita una rete - la prima - evitabile.
«Dobbiamo migliorare nei sedici metri. Quelli offensivi e quelli difensivi. Dobbiamo crescere. Non si può perdere un match nel quale si è tirato 17 volte e subito appena 8 conclusioni».

L'errore di Gerndt... non servivano doti tecniche eccelse per segnare. Stesso discorso per l'incertezza di Kiassumbua. Come si fa a migliorare?
«Alex ha sbagliato perché è arrivato in ritardo. Kiassumbua avrebbe dovuto essere più efficace e convinto nel fare la parata importante. Capisco che a Lugano, dove le conclusioni che arrivano verso lo specchio della porta sono poche, fare il portiere non è semplice. Però... Come si cresce? Dobbiamo essere più sereni. Pensare a lavorare con più tranquillità».

Ha rimproverato chi ha sbagliato?
«Ho detto loro di stare tranquilli. Solo così si può essere migliori».

Affronterete il Grasshopper due volte in una manciata di giorni...
«E non è una situazione facile. Da un certo punto di vista il match più importante è quello di giovedì, la Coppa. Lì non ci sarà appello. Però non possiamo permetterci di fare conti, di speculare o di pensare di impegnarci solo in quello. Prendiamo un incontro alla volta. Vogliamo vincere e passare il turno e per farlo serviranno grinta e rabbia. Per 90' o 120'. Rimaniamo concentrati, poi da venerdì penseremo ad altro».

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