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L'OSPITEPerché un SÌ dei genitori all’iniziativa popolare "Aiutiamo le scuole comunali"

01.09.14 - 10:17
Consiglio Conferenza Cantonale Genitori
Ti-Press (archivio)
Perché un SÌ dei genitori all’iniziativa popolare "Aiutiamo le scuole comunali"
Consiglio Conferenza Cantonale Genitori

La Conferenza cantonale dei genitori (CCG) ha seguito con attenzione il dibattito sull’iniziativa popolare “Aiutiamo le scuole comunali” sin dalla sua presentazione nel 2009. A lungo ha sperato che le discussioni politiche permettessero di approvare perlomeno alcune misure prioritarie, con il necessario compromesso tra chi pone l’accento sui bisogni emergenti nelle scuole comunali e chi sottolinea soprattutto, le attuali difficoltà finanziarie.

 

Dopo un dibattito durato anni, alcuni dei correttivi proposti sono stati accettati dal parlamento, come la generalizzazione delle direzioni e l’aumento del sostegno.

 

Le due richieste principali, cioè la diminuzione del numero massimo di allievi per classe e il potenziamento di mense e doposcuola, sono però rimaste in sostanza inevase e pertanto si va alle urne. Il Consiglio della CCG, dopo seria riflessione, ha deciso di sostenere l’iniziativa popolare e invita a votare SÌ.

 

Ridurre il numero massimo di allievi per classe è una misura che consente una maggiore efficacia dell’intervento del docente, anche se non ne diminuisce l’onere, al contrario, dovrà organizzare un insegnamento più personalizzato.

Al contempo, l’estensione del servizio mense e doposcuola è necessaria alla conciliazione tra lavoro, famiglia (un’entrata finanziaria mensile da parte di entrambi i genitori si fa sempre più indispensabile) e l’integrazione dei bambini.

 

Il servizio di ristorazione scolastica e servizio d'accoglienza per allievi delle scuole comunali, al di fuori del normale orario scolastico, rappresenta una spesa a carico delle famiglie che comunque riesce ad agevolare il lavoro di entrambi i genitori, soprattutto delle famiglie monoparentali e delle donne, che possono così mantenere un fondamentale aggancio al mondo del lavoro, anche solo con un part-time. In questo modo alcune famiglie evitano di gravare sull'assistenza comunale, mentre altre contribuiscono al benessere del Comune grazie al maggior gettito fiscale. I bambini, dal canto loro, possono beneficiare di servizi di qualità insieme ai loro compagni e in ambienti a loro familiari.

 

In questa prospettiva è quindi necessario attenuare le forti disparità oggi esistenti tra le regioni del Cantone, in fatto di servizi extrascolastici pubblici e privati complementari all’insegnamento.

 

Approvare l’iniziativa sulle scuole comunali comporta indubbiamente dei costi, costi che inevitabilmente dovremo pagare noi cittadini, ma migliorare le scuole per i nostri bambini, adattandole alle esigenze della società contemporanea è un costo che riteniamo necessario pagare, poiché rappresenta un importante investimento nel nostro futuro.

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