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OSPITE200 miliardi e poi…doccia fredda per tutti!

16.05.17 - 10:30
Roberta Pantani, consigliera nazionale
Ti Press
200 miliardi e poi…doccia fredda per tutti!
Roberta Pantani, consigliera nazionale

Si chiama Energia 2050 la strategia energetica della quale fa parte la legge sulla quale siamo chiamati ad esprimerci il prossimo 21 maggio, ma ricorda di più un’economia pianificata sovietica di inizio novecento. Diminuire il consumo energetico e dunque le emissioni inquinanti, questi sono i buoni propositi, e fin qui siamo tutti d’accordo.

Peccato che questa legge porti solo svantaggi ai cittadini svizzeri e all’economia nazionale. Per famiglie e piccole medie imprese il conto sarà salatissimo, si chiederà dunque ai cittadini di fare sacrifici per poter accendere la luce e farsi una doccia calda, come se di problemi e di spese le famiglie svizzere non ne abbiano già a sufficienza.

La legge impone un certo consumo che lo Stato controllerà e piloterà, in sostanza pagheremo a caro prezzo un bene del quale però non potremo usufruire liberamente.Le ripercussioni di questi costi andranno poi a pesare anche in settori, come quello alberghiero e la ristorazione, che in Svizzera stanno già vivendo momenti difficili e faticano a restare concorrenziali con l’estero.

Ciò che lascia più perplessi di questa legge è con quanta ingenuità si crede di poter diminuire drasticamente il consumo di energia con una popolazione in continuo aumento e di poter coprire il fabbisogno solo con energia “pulita” che per ora ne copre a malapena il 3%.

La legge inoltre permetterà la costruzione di” mulini a vento” anche in zone protette e senza permesso di costruzione: quanto sia “verde” ricoprire le nostre montagne con enormi e antiestetiche colonne di cemento è quantomeno discutibile.

Trovare quali siano i pregi di questa legge sull’energia è piuttosto difficile. Calcolando che le emissioni nocive della Svizzera rappresentano un millesimo di quelle mondiali è lecito chiedersi se un tale sacrificio del benessere, del territorio e dello sviluppo economico sia proporzionale ai benefici apportati. La risposta è indubbiamente NO.

Il 21 maggio un NO deciso contro questa legge incoerente e dannosa.

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