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L'OSPITELa politica dell’ascolto: auguri Presidente Simonetta Sommaruga

31.12.14 - 09:43
Natalia Ferrara Micocci, avvocato, candidata PLRT al Consiglio di Stato
La politica dell’ascolto: auguri Presidente Simonetta Sommaruga
Natalia Ferrara Micocci, avvocato, candidata PLRT al Consiglio di Stato

Tra poche ore la Consigliera Federale Simonetta Sommaruga inizierà il suo anno presidenziale. Volevo, da tempo, augurarle buon lavoro e complimentarmi con lei ma, leggendo una sua lunga intervista alla Sonntagszeitung del 28 dicembre scorso, mi sono detta è ora, “devi farlo”. Non perché io condivida tutte le sue idee o i suoi progetti, anzi. In tema di inasprimento del Codice penale, ad esempio, sarei molto più severa. Ma questo non è, qui, il punto centrale. Mi colpisce il suo stile pacato, il modo di esprimersi cortese ma molto fermo, il rispetto per gli avversari e il grande (ma non nazionalistico) amore per la Svizzera. E’ proprio vero: il linguaggio ci parla di colui che si esprime!

Simonetta Sommaruga ha origini ticinesi, nasce a Zugo nel 1960, cresce nel Canton Argovia e nel 1983 consegue un diploma di pianista al Conservatorio di Lucerna. Lavora come musicista, studia letteratura inglese e spagnola a Friburgo, e nel 1993 assume la direzione della Fondazione per la protezione dei consumatori (SKS), di cui diventa presidente nel 2000. In un’intervista, prima di entrare in Consiglio Federale, dichiara di voler portare con sé il capitale di fiducia che aveva acquisito dai consumatori e usarlo per ridare fiducia a tutti i cittadini verso il Governo federale. Infatti, la sua azione politica è contraddistinta dall’impegno per mantenere la coesione e dal rispetto della volontà popolare. Grandi i suoi sforzi anche sull’applicazione di iniziative complesse e controverse come l’espulsione di criminali stranieri, l’internamento a vita dei pedofili e, non da ultimo, l’iniziativa del 9 febbraio per porre un freno all’immigrazione, tema che pure ha preso in mano seriamente, presentando già lo scorso giugno la linea d’azione del Consiglio Federale per affrontare l’UE.

Simonetta Sommaruga entra nel Partito Socialista nel 1986 e nel 2001, suscitando dure reazioni da parte dell’ala più radicale del partito e di quella sindacale, firma un manifesto – manifesto di Gurten per una politica progressista del PS – dove propone appunto una linea politica più liberale, che, per quanto ho modo di osservare, la ispira tuttora. Prima della sua elezione in Consiglio Federale, nel 2010, ha ricoperto cariche politiche a tutti i livelli, dal Consiglio Comunale di Köniz (dal 1997 al 2005), al Consiglio Nazionale (dal 1999 al 2003), fino al Consiglio degli Stati (dal 2003 al 2010).

Dal 1. novembre 2010 Simonetta Sommaruga siede in Consiglio Federale e ha portato a quel tavolo l’ascolto degli altri, la conoscenza dei problemi, la disponibilità al compromesso. Credo che solo così la Confederazione – ma in realtà anche il Ticino – potrà farcela. A buttare benzina sul fuoco si fanno forse voti, ma a scottarsi è il Paese. Ecco perché, pur non apprezzando alcune delle sue scelte politiche, sono personalmente lieta che sia questo tipo di politico a presiedere la Confederazione per l’anno che viene. Una donna che, appena eletta nel 2010, parlava poche parole di italiano, mentre oggi si esprime in maniera eccellente, dimostrando costantemente la sua attenzione anche per la Svizzera italiana. Oltre all’italiano, al tedesco, al francese, all’inglese e allo spagnolo, Simonetta Sommaruga parla la lingua dell’ascolto. Dice di averlo imparato dalla musica. E allora, augurando a lei un anno presidenziale di soddisfazioni per l’intero Paese, mi auguro che anche in Ticino, nel 2015, possa cambiare musica.

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