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INTERVISTAL'esperto spiega come fare una perfetta pausa pranzo

31.10.12 - 07:00
Abbiamo analizzato assieme al nutrizionista Marco Ceriani quella dei nosti lettori
Tipress
L'esperto spiega come fare una perfetta pausa pranzo
Abbiamo analizzato assieme al nutrizionista Marco Ceriani quella dei nosti lettori

LUGANO. Abbiamo discusso con il nutrizionista Marco Ceriani i risultati del sondaggio apparso settimana scorsa su Tio.ch, inerente la pausa pranzo dei nostri lettori.

Alcuni sul mezzogiorno preferiscono fare sport anziché mangiare: è salutare?
“Saltare il pranzo per dedicarsi all'attività fisica è una scelta sempre più praticata dalle persone in cerca di benessere e in fuga dallo stress da lavoro. È senz'altro una buona abitudine, a patto però di programmare in modo adeguato l'alimentazione della mattina (essendo bandito dai nutrizionisti l'allenamento a digiuno). A seconda dell'attività sportiva preferita: palestra o sport di resistenza (come nuoto, corsa e ciclismo), si devono assumere a colazione rispettivamente proteine o carboidrati. Una frittata di albumi d'uova o prosciutto senza grasso con una fetta di pane integrale e una spremuta di agrumi possono essere l'ideale per iniziare bene la giornata. È inoltre necessario uno spuntino a metà mattina: frutta energetica (banana, caco, uva o frutta secca), del formaggio o yogurt. In alternativa allo spuntino, se non si ha tempo, qualche minuto prima dell'allenamento si possono assumere del succo di frutta non acido o degli zuccheri a rapida assimilazione come miele e marmellata”.

 

Il 32% dei nostri lettori durante la pausa si reca a casa, il 25% va al ristorante, il 21% mangia in ufficio e il 10% si reca alla mensa aziendale: qual è la formula migliore?
“Pranzare a casa significa, oltre ad un risparmio sicuro, poter scegliere i cibi e la loro qualità, abbinarli secondo il proprio gusto, ma soprattutto permette di controllare l'aggiunta e la qualità dei grassi. I condimenti, infatti, se da un lato rendono gustosi i piatti, dall'altro aumentano di molto le calorie assunte nella giornata. Facciamo un esempio: un bel piatto di pasta da 100 g condito con del pomodoro fresco equivale a circa 370 calorie, un altro di pari quantità condito alla carbonara ne apporta quasi 600. Per chi vuole essere in forma e nutrirsi con leggerezza, il controllo delle calorie a pranzo e cena è quasi un obbligo. Da notare infine che la pasta a pranzo ha un'azione rilassante (promuove la produzione di serotonina, l'ormone del "buonumore") che può compromettere l'efficienza e l'attenzione sul lavoro durante le prime ore del pomeriggio. Dunque un piatto di pasta a pranzo può essere ideale, ma controllandone la quantità e il condimento”.

Di coloro che restano in ufficio c'è chi salta il pranzo, chi si porta il cibo da casa, chi mangia un panino e chi cucina sul posto: chi ha ragione?
“Saltare i pasti non è mai una scelta vincente. Si abbassano i livelli glicemici, aumenta il senso di fame e si predispone il corpo ad accumulare i grassi. Cucinare cibi semplici e di stagione a casa per portarli in ufficio è senza dubbio la scelta migliore. Con un po' di programmazione si può prepararli nel week end e surgelarli già porzionati, in modo da avere una scorta settimanale sempre pronta. A livello psico-fisico è invece importante rilassarsi con una breve camminata all'aria aperta, quindi questo è il suggerimento appena terminato di pranzare in ufficio”.

Il 75% di coloro che si recano al ristorante ordinano un piatto unico, il 10% un piatto freddo o insalata, l'8% prende primo-secondo e dessert, e il 7% un panino: chi si nutre meglio?
“Il piatto unico è una scelta di leggerezza e di controllo calorico, ma deve essere nutrizionalmente corretta. Vale a dire che il monopiatto dovrebbe apportare tutti i nutrienti e non solo carboidrati (se si sceglie un primo piatto) o proteine (secondo piatto). La scelta migliore è quindi quella rappresentata dalla pasta (o riso o polenta) condita con legumi, formaggi o ragù di carne o pesce, oppure da proteine accompagnate da patate o pane e verdure. La pizza rappresenta un ottimo esempio di un monopiatto gustoso, una o due volte a settimana (se siete a dieta non scegliete quelle ai formaggi o troppo condite)”.

La maggior parte dei nostri lettori non spende più di 20 Fr. a pasto, anche se troviamo gente che supera giornalmente i 50 Fr.: chi più spende, meglio mangia?
“Uno scontrino del ristorante molto alto non equivale affatto ad una alimentazione più sana o migliore. Nel servizio sono infatti inclusi servizio e atmosfera che poco hanno a che vedere con la nutrizione. Basti inoltre pensare che la proteina di riferimento come completezza proteica (aminoacidi essenziali) è l'uovo, considerare il grande apporto in fibra e controllo glicemico garantito dai cereali integrali e dai legumi e quante vitamine e minerali sono contenuti in una semplice di spremuta di agrumi. Tutti alimenti poco costosi e alla portata di tutti”.

Il 45% dei partecipanti al sondaggio dispone di un'ora di tempo sul mezzogiorno: quanto dovrebbe durare la pausa pranzo ideale?
“Un'ora di tempo permette certamente un adeguato riposo psico-fisico e la possibilità di nutrirsi con calma e senza fretta. Basta saper scegliere i cibi migliori e, a tavola, non parlare mai di lavoro: se deve essere una pausa di relax si possono trovare argomenti migliori e più distensivi”.

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