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CANTONESe i Pink Floyd avessero fatto rap: ecco "Trip Floyd"

07.07.17 - 06:01
Il progetto di Dyno mescola campionamenti della grande band britannica con il cantato di cinque rapper ticinesi
Se i Pink Floyd avessero fatto rap: ecco "Trip Floyd"
Il progetto di Dyno mescola campionamenti della grande band britannica con il cantato di cinque rapper ticinesi

LUGANO - Unire il cantato hip hop alla musica dei Pink Floyd. Operazione coraggiosa, ma in Ticino c'è qualcuno che ci ha provato, e con ottimi risultati. È Dyno, mc, beatmaker e videomaker che ha da poco pubblicato il suo progetto "Trip Floyd". Si tratta di un tributo particolare alla musica della grande band britannica: in qualità di produttore di basi hip hop (beatmaker, appunto) ha realizzato campionamenti delle loro musiche, sui quali cinque rapper ticinesi (Mr Gru, Acbess, Step One, Beri e Chris Laway) hanno avuto modo di lasciare libera la propria creatività.

L'Ep è scaricabile in free download, e a supporto c'è il video di "Sul tetto del mondo" con Step One, che vede Dyno nella duplice veste di compositore e regista.

Perché hai sentito la necessità di realizzare questo progetto?

«Durante il mio percorso artistico ho avuto varie influenze musicali, ma i Pink Floyd sono stati forse la maggiore fonte di ispirazione, nonostante io produca un genere completamente diverso. Dischi come The Dark Side Of The Moon, High Hopes, Animals e The Wall hanno sicuramente lasciato un segno indelebile nella mia visione musicale. Per questo motivo ho realizzato questo "progetto tributo" ispirato completamente alla loro discografia, un viaggio a cavallo tra rock e hip hop con la fusione di sonorità psichedeliche con quelle trap. Da qui, infatti, "Trip Floyd"».

Da quali brani sono tratti i campionamenti?

«Dopo una lunga fase di studio e ricerca delle sonorità più adatte al mio progetto, i brani su cui ho deciso di lavorare sono stati Marooned, Pigs, Welcome To The Machine e High Hopes».

Hai trovato difficoltà nell’unire il cantato rap alle musiche dei Pink Floyd?

«Il rap è un genere fatto di mescolanze: i campionamenti venivano e vengono fatti da qualsiasi genere musicale senza nessun tipo di limitazione, partendo dal blues, funk, soul fino alla musica elettronica. Per me è stato quindi molto naturale riuscire ad adattare sonorità hip hop partendo dalla musica dei Pink Floyd, mentre gli mc's hanno fatto il resto».

Hai faticato nel convincere i rapper a unirsi al progetto? Sui testi loro hanno avuto totale libertà creativa?

«I rapper con i quali ho collaborato sono stati scelti sulla base dei miei attuali gusti musicali. Con alcuni avevo già lavorato molte volte, con altri invece è stata una prima collaborazione. Tutti i partecipanti hanno accolto con entusiasmo il mio invito al progetto di Trip Floyd e dopo aver sentito le strumentali hanno avuto totale libertà creativa per quanto riguarda i testi».

Oltre che musicista sei anche videomaker: la clip di “Sul tetto del mondo” è stata girata a Berlino. Anche le altre location saranno internazionali?

«Berlino per me è una città importante, specialmente da un punto di vista di creatività ed ispirazione. È proprio a Berlino che, molti anni fa, ho scoperto la mia passione per i Pink Floyd e ho voluto girare il primo video nel luogo dove, da un certo punto di vista, tutto è iniziato. Il prossimo video che pubblicheremo sarà quello del brano di Mr. Gru: abbiamo scelto una location di casa nostra, ma preferisco non rivelare ancora troppi dettagli».

Il consiglio di Dyno è di restate sintonizzati sui suoi canali Facebook, Instagram e Youtube per ogni aggiornamento.

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