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SUPSIIn viaggio tra sogni e realtà

18.03.14 - 07:00
A colloquio con uno studente del Dipartimento scienze aziendali e sociali
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In viaggio tra sogni e realtà
A colloquio con uno studente del Dipartimento scienze aziendali e sociali

Chi sei? 
"Gabriel Rimoli, ho 41 anni. Sono uruguaiano e vivo in Svizzera da dieci anni".

Studente Bachelor in? 
"Lavoro sociale. Frequento il primo anno parallelamente all’attività professionale".

Segni particolari? 
"A Montevideo svolgevo la professione di docente di educazione fisica. Poi un giorno mi sono trasferito in Ticino in seguito a un viaggio, quasi per caso e, sempre per caso, qui ho iniziato a fare l’aiuto educatore".

Perché ti sei iscritto alla SUPSI? 
"Per qualificarmi ed acquisire competenze fondamentali per svolgere il mio lavoro e legittimare la mia professionalità. Inizialmente ho avuto delle perplessità… rimettersi sui banchi dopo tanti anni non è sempre facile! Ma questo percorso mi sta dando molto e sono felice della mia scelta".

Com’è vivere in Svizzera? 
"Qui ho costruito il motore della mia esistenza: la mia famiglia. Sono infatti sposato e papà di un bambino di quattro anni. Vivere in Svizzera mi piace moltissimo. Certo, mi manca un po’ il rumore della città, ma apprezzo particolarmente la sicurezza e la tranquillità, aspetti che sono diventati fondamentali dopo la nascita di mio figlio".

Il tuo sogno nel cassetto? 
"Sono un cantautore, ho sognato di fare musica da quando ero piccolo e ho anche avuto l’opportunità di registrare un disco anni fa. Oggi resto un sognatore, un nostalgico come tutti gli uruguaiani, ma i sogni sono cambiati: l’ambizione di esprimermi attraverso la creatività si realizza oggi grazie al lavoro di educatore e gli studi mi danno continui stimoli in questo senso, sia nella relazione con gli utenti che con i miei colleghi".

La domanda nasce spontanea: credi nel destino?
"No, non molto. Sono convinto che quello che sono oggi sia legato al mio ottimismo e alle scelte che ho fatto, anche se talvolta queste scelte sono state influenzate dai casi della vita".

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