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GAMESMirror's Edge Catalyst: correre sul filo del rasoio

22.06.16 - 12:18
Il secondo episodio della serie di parkour futuristico di EA Dice torna dopo otto anni con molta (troppa?) ambizione
EA DICE
Mirror's Edge Catalyst: correre sul filo del rasoio
Il secondo episodio della serie di parkour futuristico di EA Dice torna dopo otto anni con molta (troppa?) ambizione

STOCCOLMA - Era uscito nel 2008 il primo "Mirror's Edge", solo otto anni fa ma che oggi sembrano eoni. Nei salotti c'erano ancora Xbox 360 e Playstation 3 e il settore era in espansione (diciamo pure boom), insomma un periodo d'oro come mai più se ne sono visti. Scaffali zeppi di titoli, una grande varietà e voglia di sperimentare.

Cult d'altri tempi - In uno scenario come quello un titolo come il figliolo della (allora) coraggiosa svedese Dice calzava a pennello: un gioco in prima persona in cui non si spara nemmeno un colpo ma "solamente" si corre a perdifiato e salta fra i palazzi? Perché no, ed ecco nascere l'asso del parkour Faith: una delle più interessanti e caratteristiche eroine dei videogiochi di sempre. Fisico snello, aggressiva, indipendente e con carattere da vendere. Formula perfetta? Per diventare un cult, senz'altro, per vendere tantissimo... decisamente no.

Un ritorno inatteso - Così "Mirror's Edge" addio, troppa poca "ciccia" per farne una serie, e Dice viene rimessa a lavorare alla serie "Battlefield" con la quale è difficile sgarrare. Allora come mai, dopo otto anni, ci ritroviamo fra le mani questo "Catalyst" per Playstation 4, Xbox One e Pc? Visto l'amore dei fan (e di un'importante fetta della critica) per il titolo originale probabilmente Electronic Arts ha pensato bene di provare a vedere se forse era giunto il momento per ritornare sui suoi passi.

Correndo sul mondo - La formula è molto simile a quella originale, con due/tre tasti (dorsali) si fa praticamente tutto: si corre (anche sui muri), si salta, si scivola. Il resto è condimento (e combattimento, rigorosamente a mani nude). Il nostro parco giochi saranno i tetti della città di Glass questa volta navigabili come un vero e proprio "open world" a una cinquantina di metri dal suolo. Fra le novità troviamo anche un sistema di upgrade a livelli che permette di migliorare le prestazioni della nostra eroina sbloccando varie abilità e la possibilità di sfidare amici e non in asincrone corse-fantasma online.

Io corro da sola - Trascurabile, invece, la storia. Anche questa volta uno sciapo e dimenticabilissimo brodo di complottistica cyberpunk un po' così, ma in fin dei conti non è che importi poi troppo. Faith risulta sempre molto stilosa a vedersi ma inserita in un contesto narrativo così generico e all'interno di un cast anonimo finisce un po' per perdersi. 

Percorso a ostacoli - Ma giustamente, vi chiederete, è divertente? - Sì lo è, anche se "Catalyst" non ha risolto i difetti che attanagliavano il suo predecessore: una certa rigidità di fondo causata dalla camera in puro stile sparatutto che per combattere potrà anche andare bene ma quando bisogna guardarsi in giro rapidamente per cercare appigli o via di fuga risulta troppo legnosa e lascia alquanto a desiderare. A un titolo del genere, in fin dei conti, farebbe bene un bel visore per la realtà virtuale. Un difetto, questo, che si sente soprattutto nelle versioni per console e che attanaglia un po' meno con il mouse della versione Pc.

Il confine fra la città e il cielo - Per il resto, quando ci si ha preso la mano, saettare per le appendici dei palazzi è un vero piacere. Occhio, però, che ci vuole circa un'oretta: non fatevi scoraggiare (anche se il gioco non è proprio un campione di didattica) e tenete duro. La faccenda dell'open world, funziona? Sì e no, da una parte Glass, con il suo scintillante design minimal in stile Ikea, è sempre un gran bel vedere e le varie "piste" che connettono le location sono discretamente spassose, d'altro canto però ne soffre un po' l'organicità del design. "Catalyst", in questo senso, fa un po' l'Icaro vuole volare alto ma anche il rischio che si prende è grande.

Consigliato a chi ama il parkour e le spericolatezze e chi ha voglia di provare qualcosa di (un po') diverso dal solito.

VOTO: 7,5

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