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«Mi sono ritrovato sull’asfalto, muovevo solo la testa»

LUGANO«Mi sono ritrovato sull’asfalto, muovevo solo la testa»

12.07.17 - 07:00
Claudio, 50 anni, si racconta all’interno dell’esposizione Tu! “l’ incidente mi ha regalato la consapevolezza di andarsi bene per quello che si è»
L'ideatorio-USI
«Mi sono ritrovato sull’asfalto, muovevo solo la testa»
Claudio, 50 anni, si racconta all’interno dell’esposizione Tu! “l’ incidente mi ha regalato la consapevolezza di andarsi bene per quello che si è»

LUGANO - Claudio si schianta in moto a 100 Km/h sull’ultima automobile incolonnata. Viene raccolto con fratture ovunque. Dopo mesi di ospedale, un periodo di coma, lo sguardo sulla sua vita è cambiato.

Un promemoria essenziale, si cristallizza dentro di lui, addirittura nel corpo. Un segno incarnato che ricorda la nostra semplice e disarmante vulnerabilità. «Mi sono trovato sull’asfalto come un bambolotto smontato, muovevo solo la testa. Sul momento ero arrabbiato come una vipera, perché mi dicevo: tutta sta vita e ora per una stupida distrazione vado a morire come un cretino. Ricordo il rumore, l’odore del sangue, il nascere del dolore, ricordo la visione delle mie braccia spappolate, dentro la tuta il corpo era tutto girato, la pancia che esplodeva. Ricordo la gente intorno a me. Ero convinto che sarei morto e invece dopo 12 giorni di coma, mi sono risvegliato». Claudio ha sentito freddo e si è accorto che la coperta è sempre troppo corta. Se hai freddo alle spalle la sollevi e scopri i piedi. Se hai freddo ai piedi e l’abbassi, si scoprono le spalle. Abbiamo sempre qualcosa di scoperto, di esposto. Di fragile. Di vulnerabile. L’uomo è fatto così. Ma poi Claudio aggiunge: «Di tutto quello che mi è successo nella vita l’unica cosa che non cambierei è stato proprio quell’incidente stradale». Non è un irriverente elogio alla sofferenza. Assolutamente no. Claudio parla di quel «possibile» che può emergere anche quando la vulnerabilità umana appare in tutta la sua drammaticità. «Se oggi faccio il calcolo di Claudio dopo l’incidente e sottraggo il Claudio prima dell’incidente esce qualcosa di positivo. L’incidente mi ha regalato non solo il dolore che porto nel corpo come un promemoria, ma anche la consapevolezza di andarsi bene per quello che si è. No, non auguro a nessuno di schiantarsi con una moto, eppure a me è successo, e sono diventato più vivo di prima».

Tu! - Un percorso sulla diversità

Un’esposizione interattiva per giocare e riflettere sulla nostra delicata umanità. Il percorso

è rivolto a tutte le età, con lo scopo di alimentare pensieri, atteggiamenti e parole su come

percepiamo la disabilità.

Villa Saroli, Lugano

Dal 3 aprile al 7 dicembre 2017

Ve-Sa- Do, dalle 14.00 alle 18.00

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