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LUGANORicercatori infettano un computer usando DNA

16.08.17 - 14:36
Anche aziende come Microsoft si stanno dedicando allo sviluppo di progetti legati alla conservazione su supporti biologici
Ricercatori infettano un computer usando DNA
Anche aziende come Microsoft si stanno dedicando allo sviluppo di progetti legati alla conservazione su supporti biologici

Esistono molti progetti che mirano a usare il DNA con il fine di immagazzinare dati informatici sfruttandone la sua immensa capacità. Anche aziende come Microsoft si stanno dedicando allo sviluppo di progetti legati alla conservazione su supporti biologici. Ma attenzione, adesso un gruppo di ricercatori dell'Università di Washington ha collocato un malware nel DNA per la prima volta.

L'immagazzinamento di dati su DNA è uno dei progetti più promettenti dei prossimi anni. tuttavia, così come avviene nel salvataggio di dati in altri formati, la presenza di un virus o codice maligno, nascosto tra questi dati, può causare grandi danni.

Malware nel DNA - In sostanza i ricercatori sono riusciti a hackerare un computer utilizzando un codice maligno scritto in una catena di DNA sintetica. Con questo vogliono mettere in allarme la comunità scientifica sui rischi dell'ingegneria genetica e della sintesi del DNA.

Ma in cosa consiste veramente collocare malware nel DNA? Per capire come sia stato possibile introdurre codice maligno nel DNA, dobbiamo comprendere, almeno superficialmente, in cosa consiste il sequenziamento del DNA. Quest'ultimo è un insieme di metodi e tecniche biochimiche il cui scopo è determinare l'ordine dei nucleotidi, cioè delle quattro basi azotate che costituiscono il DNA.

Sfruttando un processo simile, si può immagazzinare informazione digitale nel DNA, ma nel caso dell'esperimento, l’hanno sostituita con un malware in grado di infettare un computer. Una volta analizzato il DNA tramite una macchina sequenziatrice, il computer ad essa associata viene infettato con il virus.

Tra le modalità con cui potrebbe essere sfruttata questa tecnica, alcuni esperti hanno ipotizzato che i cyber criminali potrebbero codificare il codice maligno nel DNA che in seguito verrebbe inviato ad un laboratorio per il suo sequenziamento. Facendo questo, potrebbero facilmente prendere il controllo dei computer o dell'intero sistema informatico del laboratorio.

I ricercatori segnalano che le aziende che operano in questo settore attualmente prendono precauzioni per evitare i virus umani, ma non esistono misure per prevenire quelli a cui sono esposti i computer.

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