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TEST DRIVEDebutto discreto per la seconda generazione dell’Audi Q5

13.01.18 - 06:00
Fuori cambia poco ma si perde quasi il conto della novità introdotte con questo cambio generazionale. La nostra prova su strada approfondita è stata caratterizzata da non poche sorprese. Ecco quali.
Debutto discreto per la seconda generazione dell’Audi Q5
Fuori cambia poco ma si perde quasi il conto della novità introdotte con questo cambio generazionale. La nostra prova su strada approfondita è stata caratterizzata da non poche sorprese. Ecco quali.

Ma è davvero nuova? A me sembra uguale a prima…
In effetti, dal punto di vista stilistico, è un’evoluzione progressiva e appena accennata. Più un adattamento a nuovi canoni stilistici e alla parentela con altri modelli che non una necessità di ringiovanire un’automobile che comunque reggeva molto bene il ‘peso’ degli anni. Il risultato però è pregevole, risultando più snella e slanciata oltre che più muscolosa grazie ai passaruota più scolpiti. Per caratterizzare l’esterno potete poi scegliere cinque differenti pacchetti estetici, ma questo è un aspetto che possiamo anche non approfondire.

Fuori cambia poco. E dentro?
L’abitacolo è invece ben diverso dalla generazione uscente. Caratterizzato da un design a sviluppo orizzontale, è al solito inappuntabile per il livello di rifiniture, la qualità dell’assemblaggio e per le possibilità di personalizzazione, vedi i 30 differenti colori tra cui scegliere per l’illuminazione d’ambiente. La posizione di guida è ben adattabile a tutte le taglie e lo spazio a bordo sufficiente per viaggiare serenamente in quattro persone. Molto pratico il divano posteriore, diviso in tre piccole poltroncine scorrevoli longitudinalmente e dallo schienale regolabile. A dipendenza della posizione di questi ultimi la capienza del bagagliaio, tra l’altro ben rifinito, varia da 550 a 610 litri per arrivare ad un massimo di 1’550 litri.

E poi ci sono tutte le dotazioni hi-tech.
Dall’impatto particolarmente tecnologico se equipaggiato con la strumentazione digitale personalizzabile (Audi Virtual Cockpit), la Q5 spicca in particolare per quello che internamente viene chiamato “assistente personale al percorso”. In sostanza navigatore apprende i nostri percorsi e destinazioni abituali anche quando non è attivo, selezionando le tre più abituali. Così facendo esso analizza costantemente le informazioni sul traffico e, se del caso, suggerisce una strada alternativa nel caso in cui lungo il percorso strada-ufficio vi sia un incidente o qualsiasi altro disagio. Il conducente può in ogni caso disattivare la funzione in qualsiasi momento ed eliminare qualsiasi dato salvato nella vettura.

Come si comporta su strada?
Iniziamo con lo specificare che il nostro esemplare era dotato del 2 litri TDI da 190 cavalli e 400 Nm abbinato al cambio doppia frizione S-Tronic e la trazione integrale quattro, ovvero una delle combinazioni prevedibilmente più gettonate. Con le sospensioni adattive il suo comportamento è molto mutevole a dipendenza della modalità selezionata. In comfort mostra per esempio delle qualità di assorbimento al di sopra di qualsiasi aspettativa, risultando un vero salotto anche per l’eccellente insonorizzazione (il motore praticamente non si sente). Davvero un’ottima passista per le autostrade tedesche. A variare maggiormente tra una modalità e l’altra è in ogni caso lo sterzo, che in “Auto” acquisisce la pienezza che merita e dialoga bene con le sospensioni: la vettura risulta sempre equilibrata pur mancando un pizzico di sportività persino nella modalità Dynamic. In quest’ultima la Q5 infonde grande sicurezza dimostrando, grazie a elevate doti di stabilità, facilità e fluidità, di poter reggere potenzialmente almeno il doppio della potenza. Chi ricerca un po’ di verve desidererà infatti ben presto un motore più prestante, dato che più in generale la seconda generazione della Q5 pone l’accento sull’equilibrio di marcia generale senza accenti particolari. Proprio in quest’ottica la modalità più indicata resta proprio la “Auto”, compromesso ideale in ogni circostanza centrando qualsiasi aspettativa (anche dinamica) senza inficiare il comfort. Inappuntabile sia il cambio doppia frizione che la trazione integrale, ora non più permanente così da limare i consumi. Questi ultimi durante la nostra prova hanno segnato valori medi attorno ai 7,5 litri ogni 100 chilometri percorsi.

Quanto costa?
Come spesso accade per la casa dei quattro anelli il prezzo della vettura è molto dipendente dalla quantità e dalla qualità degli accessori scelti. Il nostro esemplare, per esempio, da un prezzo base di 57’150 CHF è stato infarcito al punto tale da superare la soglia degli 85’000. La qualità e la tecnologia, del resto, si pagano.

 

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