MANNOStudio da pompiere digitale: ti salverò dai cyber-criminali

MANNO - Ormai, «non è più questione di “se”, ma di “quando”». Quando si verrà violati, da un cyber criminale che proverà a domandare un riscatto in cambio, per esempio, della restituzione dei dati così rubati a un'azienda. Come comportarsi, nel momento in cui giungerà il momento?

Meglio pensarci adesso: almeno questo è l'auspicio e l'opportunità offerta dal Dipartimento tecnologie innovative della Supsi. Che propone un percorso formativo «unico in Svizzera nel suo approccio pratico», riflette Alessandro Trivilini nel dipingere la nuova figura professionale, quella del «pompiere digitale», che uscirà dal corso "Digital forensics for blockchain analysis, penetration testing and incident response".

Tre moduli da 40 ore ciascuno, ogni giovedì fra le 17.30 e le 21 a partire dal 14 settembre, destinati tanto agli specialisti di ditte informatiche che vogliano «investire nella sicurezza», quanto ai giovani che, unico requisito la padronanza dei «paradigmi di un linguaggio almeno di programmazione», siano attratti dal tema, nonché da «una formazione breve e subito spendibile». Perché le azioni offensive via web, oggi ancora eccezione che fa clamore e notizia, sono destinate a diventare presto quotidianità: ecco spiegato perché è bene «conoscere i crismi delle criptovalute, primo modulo, le modalità di attacco, secondo, ma soprattutto in quale modo operare quando l'incidente ormai è avvenuto». 

Prendere in esame i punti sensibili, individuare la maniera di comunicazione più efficace e i limiti legali entro cui muoversi, predisporre in anticipo un piano d'intervento: sono i compiti di un professionista che evolve le proprie competenze e attitudini assieme all'attualità e il sistema. «Oggi la sicurezza con antivirus è importante ma non più sufficiente. C'è bisogno di persone preparate al "dopo"». L'incident insider esce dalla nicchia per diventare mass consumer: anche se i posti, oggi, sono solo 15, per cicli di lezioni dove ai docenti tradizionali si affiancano esperti che «toccano con mano il problema. Non è materia per cui bastino la teoria e i libri».