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UNIONE EUROPEAGrecia, Juncker: "Mi sento tradito, ho fatto il possibile"

29.06.15 - 15:01
"La buona volontà è evaporata", ha dichiarato il presidente della Commissione europea
Grecia, Juncker: "Mi sento tradito, ho fatto il possibile"
"La buona volontà è evaporata", ha dichiarato il presidente della Commissione europea

BRUXELLES - "Mi sento tradito, ho fatto il possibile. Non merito tutte queste critiche". Lo ha detto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker in una dura dichiarazione contro il governo di Atene. "Io ho fatto tutto il possibile (per raggiungere un accordo, ndr) e non meritiamo le critiche che ci sono rivolte. Né io né (il presidente dell'Eurogruppo Jeroen) Dijsselbloem, che si è fatto in quattro per lavorare ad un accordo".

"Sono rattristato dallo spettacolo che si è dato nell'Ue, la buona volontà è evaporata, egoismi e giochi tattici o populisti - ha sostenuto in una conferenza stampa a Bruxelles - hanno avuto la meglio dopo tutti gli sforzi fatti, e mi sento tradito perché non si prende in considerazione gli sforzi personali e degli altri". "Non si tratta di giocare una partita di poker: qui o si perde o si vince tutti assieme".

"Per me l'uscita della Grecia dall'Eurozona non è mai stata e non è un'opzione", ha proseguito Juncker ricordando che l'ingresso della Grecia nella Comunità europea avvenne nel 1982 e che all'epoca "fui felice perché, riprendendo le parole di Giscard d'Estaing, non volevo vedere Platone giocare in seconda divisione". "La prospettiva - ha aggiunto - è che l'Eurozona resti a 19 e che altri paesi si aggiungeranno".

"Le autorità greche hanno lasciato all'improvviso tavolo, nel momento peggiore. Dijsselbloem e io abbiamo spiegato a Tsipras (il premier greco, ndr) che un'intesa su queste misure poteva aprire l'erogazione dei fondi e che l'Eurogruppo era pronto a discutere misure sul debito già da questo autunno", ha ancora indicato il presidente della Commissione europea evidenziando che "la porta resta aperta".

Juncker ha poi sottolineato che "nel nostro piano non c'era stupida austerità". "Devo chiarire alcuni punti del piano proposto dalle istituzioni: non ci sono tagli alle retribuzioni, nessuno deve dare impressione che ce ne siano, era un'opzione mai messa sul tavolo, e nessun taglio alle pensioni, abbiamo proposto solo di modernizzare la griglia salariale del settore pubblico". "Anche il governo greco - ha spiegato - riconosce che il sistema pensionistico non è sostenibile. (...) Si potrebbe cominciare eliminando gli incentivi per i pensionamenti anticipato".

Il presidente della Commissione europea ha infine affermato che in democrazia "è assolutamente giusto che ci sia un referendum" ma "consigliamo al governo greco di dire la verità" e "quale posta è in gioco". Ha quindi lanciato un appello ai greci affinché "votino 'sì' indipendentemente dalla domanda che porranno loro". Difatti, "votare 'no' vorrebbe dire che la Grecia dice 'no' all'Europa", ha ammonito Juncker, secondo cui un voto contrario sarebbe "disastroso".

Nel primo pomeriggio è previsto che il presidente della Commissione europea si rechi al Parlamento europeo per incontrare il presidente Martin Schulz e i capigruppo dell'Eurocamera. Si tratta - informa una nota - di un meeting straordinario per fare il punto sugli ultimi sviluppi sul negoziato con la Grecia.

Il presidente del gruppo socialista e democratico Gianni Pittella ha già fatto sapere che chiederà a Juncker un Eurosummit straordinario sulla Grecia, da tenersi nelle prossime ore. A quanto si apprende, il presidente della Commissione dovrebbe accogliere tale richiesta, di grande rilievo perché viene dall'Europarlamento.

"Ad Atene non c'era la volontà di un compromesso" - "Dobbiamo constatare che una volontà per un compromesso del genere non c'era. Per questo è stato indetto il referendum". Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel in una conferenza stampa a Berlino dopo il vertice d'emergenza con i partiti. La Merkel ha ribadito che senza compromessi l'Europa fallisce "e questo non lo vogliamo". Pertanto, ha dichiarato la cancelliera, "se dopo il referendum il governo greco chiedesse di trattare non rifiuteremo le trattative".

La Grecia non potrà ottenere un finanziamento ponte fra il programma in scadenza domani e un eventuale nuovo programma: "non c'è alcun fondamento giuridico", ha spiegato la Merkel, rispondendo a una domanda su questa opzione. La cancelliera ha sottolineato che "le condizioni" per i trasferimenti di risorse "sono molto chiare".

"Questo programma è ancora dell'EFSF - ha aggiunto -, se si volesse pensare a un nuovo programma questo farebbe capo all'ESM e il Bundestag tedesco dovrebbe pronunciarsi, qualora Atene presentasse una richiesta, per autorizzare il governo tedesco" a procedere a delle trattative.

La Merkel ha anche indicato che non vede motivo per un summit europeo speciale prima del referendum e che "nessuno vuole influire sull'esito" del voto in Grecia.

Da dopodomani nessuno strumento finanziario - Dopo il 30 giugno "non ci sarà più programma e quindi nemmeno strumenti finanziari per sostenere la Grecia": è quanto fanno sapere fonti Ue. Subito dopo però, "diventerà eleggibile per un nuovo programma finanziato dal fondo salva-Stati Esm, che però andrà negoziato e non si parte con una pagina bianca, ma con una serie di riforme che sono state messe sul tavolo in questi giorni".

 

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