Il presidente ha «mandato all'inferno» le associazioni in difesa dei diritti civili e i vescovi e i sacerdoti cattolici che hanno invocato la fine immediata dei massacri
MANILA - Il presidente filippino Rodrigo Duterte ha «mandato all'inferno» i gruppi in difesa dei diritti umani che criticavano la sua decisione di schierare nuovamente la polizia nella controversa "lotta alla droga".
Duterte, due mesi fa, aveva deciso di non schierare più gli agenti a causa delle critiche crescenti. Ieri, invece, la retromarcia, apparentemente giustificata da una recrudescenza dei crimini legati alla droga. «Potete andare all'inferno, tutti voi» ha tuonato il presidente verso le associazioni in difesa dei diritti civili e i vescovi e i sacerdoti cattolici che hanno invocato la fine immediata dei massacri.
Duterte ha sempre giustificato le uccisioni di migliaia di persone legate al traffico di stupefacenti con la volontà d'impedire che le Filippine si trasformino in un "narco-stato".