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SIRIARaid d'Israele sull'aeroporto di Damasco

27.04.17 - 20:30
Tornano a soffiare venti di guerra tra la milizia libanese filo-iraniana Hezbollah e Israele
Keystone
Raid d'Israele sull'aeroporto di Damasco
Tornano a soffiare venti di guerra tra la milizia libanese filo-iraniana Hezbollah e Israele

BEIRUT - In Siria tornano a soffiare venti di guerra tra la milizia libanese filo-iraniana Hezbollah e Israele, accusato dal governo siriano di aver condotto un raid missilistico nei pressi dell'aeroporto internazionale di Damasco.

Da Israele non confermano e non smentiscono, ma affermano di aver abbattuto in serata un velivolo non meglio identificato proveniente dalla Siria sulle Alture del Golan tra i due Paesi.

Da Washington è arrivato stamani l'annuncio che il presidente Donald Tump ha dato al Pentagono l'autorità per determinare il numero di truppe Usa necessarie in Iraq e in Siria nell'ambito della lotta contro l'Isis, ripristinando così un meccanismo che era in vigore prima delle amministrazioni Bush e Obama.

Dal dipartimento alla difesa hanno però chiarito che la decisione di Trump non significa che il numero di truppe Usa in Iraq e Siria aumenterà. Attualmente, ci sono circa seimila soldati americani autorizzati a stare in Iraq e quasi mille in Siria.

Da Londra, il ministro degli esteri britannico Boris Johnson ha intanto affermato che se gli Usa chiedessero alla Gran Bretagna di sostenere raid aerei in Siria "sarebbe difficile dire di no", nonostante il voto contrario dato a suo tempo esplicitamente dalla Camera dei Comuni. "Se si rivolgessero a noi per chiederci sostegno, per esempio con il lancio di missili da un sottomarino nel Mediterraneo, dal mio punto di vista, e so che si tratta anche del punto di vista del primo ministro, sarebbe difficile dire no", ha detto Johnson.

Sull'attacco compiuto stamani poco prima dell'alba nei pressi dell'aeroporto di Damasco lo Stato maggiore siriano non ha dubbi: è stato "un attacco missilistico sferrato dal nemico" (Israele) dalle Alture del Golan contro una base militare nei pressi dell'aeroporto di Damasco. L'attacco ha "causato danni materiali", si legge nel comunicato diffuso dall'agenzia Sana. Nessuna fonte governativa o delle opposizioni siriane è stata finora in grado di verificare l'eventuale numero di vittime del bombardamento, ma testimoni oculari - citati dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani - hanno riferito di boati di esplosioni e di un incendio propagatosi nella zona dello scalo.

Già in precedenza vi erano stati attacchi attribuiti a Israele contro istallazioni militari nella Siria centrale e a ridosso del confine con il Libano, in zone dove è documentata la presenza delle milizie libanesi Hezbollah.

Dal canto suo, il ministro per l'intelligence Israel Katz, pur non confermando apertamente una responsabilità di Israele nell'accaduto, ha dichiarato che l'episodio "coincide interamente con la nostra politica" che "prevede interventi per impedire il trasferimento di armi sofisticate dalla Siria agli Hezbollah in Libano con l'aiuto dell'Iran". In questo quadro, l'esercito israeliano ha affermato in serata di aver abbattuto con un missile Patriot un obiettivo non identificato in volo sopra la zona del Golan controllata da Israele

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