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INDIAGreggio in mare, disastro ambientale

02.02.17 - 17:02
In un primo tempo le autorità portuali locali hanno cercato in tutti i modi di minimizzare, aggravando la situazione
Greggio in mare, disastro ambientale
In un primo tempo le autorità portuali locali hanno cercato in tutti i modi di minimizzare, aggravando la situazione

NEW DELHI - Lo scontro sabato fra due piccole petroliere al largo del porto di Ennore, nello Stato meridionale indiano di Tamil Nadu, ha causato un disastro ecologico che in un primo tempo le autorità portuali locali hanno cercato in tutti i modi di minimizzare. E questo non ha fatto altro che aumentarne la gravità. Lo riferisce oggi la tv Times Now.

L'urto notturno ha provocato una fuoriuscita di petrolio che, assicurano gli esperti, manifesta ora i suoi gravi effetti, con pesanti minacce alla biodiversità marittima e la paralisi dell'attività di migliaia di pescatori.

Si parla di centinaia di tartarughe, uccelli e pesci morti, di 24 chilometri di costa a nord di Chennai contaminati e di un disastro per il settore ittico perché la gente ha deciso di non comprare più pesce, ed i pescatori non possono uscire in mare.

Dopo l'incidente le autorità del porto di Kamarajar hanno pubblicato un comunicato in cui assicuravano che «non c'era alcun danno ambientale, né fuoriuscita di greggio», una linea confermata il giorno dopo dal ministro dei Trasporti marittimi indiano, Pon Radhakrishnan.

Silenzio poi fino a martedì, quando il ministro della Pesca del Tamil Nadu D. Jayakumar, di fronte alle prime chiazze di petrolio sulla costa, ha evocato la "fuoriuscita di una tonnellata di petrolio", ribadendo che tutto era sotto controllo.

Ma il bilancio del disastro è stato aggiornato prima dalla Guardia Costiera («perdita di 20 tonnellate»), e poi ieri dal Centro nazionale indiano per i servizi di informazione oceanici Incois) che ha alzato il livello del petrolio dispersosi in mare a 40 tonnellate, di cui 27, miste ad acqua, rimosse dal mare.

La denuncia del presidente dell'Associazione dei pescatori, K. Bharati, è secca: «Non hanno fatto nulla all'inizio ed ora la chiazza, che ha creato un impasto semisolido con la sabbia, si è estesa a tutte le spiagge, compresa la Marina di Chennai».

 

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