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RUSSIASventati blitz di "sabotatori" ucraini

10.08.16 - 15:23
Sventati blitz di "sabotatori" ucraini

MOSCA -Le mai assopite tensioni tra Russia e Ucraina si sono riaccese oggi facendo inevitabilmente crescere i timori di un aggravamento del conflitto nel Donbass. Questa volta è Mosca a puntare il dito contro Kiev, accusandola di aver tentato delle incursioni armate in Crimea uccidendo un militare e un agente dei servizi segreti russi (Fsb).

A denunciare gli attacchi è proprio l'Fsb, che non ha remore a bollare come "terroristi" quelli che a suo avviso sono dei "sabotatori" del ministero della Difesa ucraino. Di "terrorismo" parla anche Vladimir Putin, che ha definito "molto allarmanti" le notizie riportategli dai suoi servizi segreti.

Kiev - che a sua volta chiama "terroristi" i separatisti filorussi del Donbass - respinge però ogni accusa: "Si tratta di informazioni false", dicono gli ucraini. "L'Ucraina non occupa e non riprende con la forza il proprio territorio", assicura un portavoce dei servizi di Kiev (Sbu).

Poi puntuale arriva anche la contraccusa: la Russia si sta rafforzando militarmente in Crimea, e quindi "potrebbe lanciare delle operazioni offensive" proprio dalla penisola russofona che ha strappato all'Ucraina due anni e mezzo fa attirandosi l'ira e le sanzioni dell'Occidente.

Stando alla versione di Mosca, sabato notte, vicino ad Armiansk, i russi hanno individuato un gruppo di "sabotatori" e nella sparatoria che ne è inevitabilmente seguita è stato ucciso un agente dell'Fsb.

La notte successiva - sempre secondo i servizi russi - ci sarebbero stati altri due tentativi di "infiltrazione" di "terroristi e sabotatori" coperti "dal fuoco dei blindati ucraini" e negli scontri "ha perso la vita un militare". I russi denunciano inoltre di aver sequestrato nel luogo del primo blitz "20 ordigni artigianali per una potenza complessiva pari a 40 chili di tritolo", nonché munizioni, mine, granate e "armi tipiche dei reparti speciali dell'esercito ucraino". E sostengono anche di aver arrestato alcuni dei 'nemicì, uno dei quali - identificato dall'Fsb come Ievgheni Panov, 39enne agente dei servizi segreti ucraini - avrebbe confessato.

Quest'ennesimo braccio di ferro tra Mosca e Kiev arriva in un momento molto delicato della crisi ucraina. Appena quattro giorni fa, una bomba è esplosa vicino all'auto su cui viaggiava il leader dei separatisti dell'autoproclamata repubblica di Lugansk, Igor Plotnitski, che è rimasto ferito nell'attentato.

Il presidente russo non ha dubbi: dietro c'è lo zampino delle autorità di Kiev che - ha dichiarato oggi - "invece di cercare la strada per una soluzione pacifica del conflitto, sono passate all'esercizio del terrorismo".

Per Putin, nella penisola sul Mar Nero il governo ucraino ha messo in atto delle azioni "stupide e criminali" in modo da distogliere l'attenzione dai problemi domestici e, a causa della minaccia, la Russia sarà costretta ad adottare "ulteriori misure di sicurezza".

La situazione si complica. Non sono di certo di buon auspicio le parole pronunciate oggi da Putin dopo un vertice col presidente armeno: viste le circostanze, "non ha senso" un nuovo incontro del Quartetto di Normandia (Francia, Germania, Russia e Ucraina) per cercare una soluzione al conflitto nel Donbass, ha detto il leader del Cremlino.

La riunione prevista il mese prossimo a margine del G20 in Cina sembra quindi a rischio, e pare così allontanarsi anche la fine della guerra nel Donbass, dove in meno di due anni e mezzo hanno perso la vita almeno 9.500 persone e più di un milione sono state costrette ad abbandonare le proprie case.

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