Ad affermarlo è Clara Ponsatí, rifugiatasi in Belgio insieme a Puigdemont. Madrid, afferma, ha risposto con la «guerra»
BRUXELLES / BARCELLONA - Il governo catalano «non era abbastanza preparato per applicare l'indipendenza» ha affermato in una intervista alla radio catalana Rac1 Clara Ponsatí, ministra ora "in esilio" a Bruxelles nell'esecutivo destituito da Madrid del presidente Carles Puigdemont.
Ponsatí ha aggiunto che l'esecutivo catalano non si aspettava una risposta «tanto contundente e autoritaria» di Madrid: «È stata una risposta di guerra». La dirigente catalana ha affermato di avere «temuto per la mia integrità personale».
Cresce Ciudadanos giù Podemos - La crisi catalana e la sensibile crescita del nazionalismo spagnolo che ha innescato vanno a beneficio in Spagna di Ciudadanos, il partito di Albert Rivera sulle posizioni più dure contro l'indipendentismo, secondo un sondaggio Metroscopia pubblicato da El País.
Se si votasse oggi stando al sondaggio il partito 'arancia' salirebbe dal 10,1% ottenuto alle politiche dell'anno scorso e dal 18,6% nel sondaggio di ottobre al 22,7%, al secondo posto alla pari con il Psoe (che aveva fatto il 22,7% alle politiche e ottenuto il 22% nel sondaggio del mese scorso).
Il Pp del premier Mariano Rajoy rimarrebbe il primo partito spagnolo con il 26,9%, in netto calo rispetto al 33,1% delle legislative. Podemos registrerebbe una flessione con il 14,7%, rispetto al 19,7% ottenuto nel sondaggio di novembre, ma in crescita sul 13,1 delle politiche.