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BELGIO / SPAGNAEx ministra catalana: «Non eravamo pronti ad applicare l'indipendenza»

13.11.17 - 11:03
Ad affermarlo è Clara Ponsatí, rifugiatasi in Belgio insieme a Puigdemont. Madrid, afferma, ha risposto con la «guerra»
Ex ministra catalana: «Non eravamo pronti ad applicare l'indipendenza»
Ad affermarlo è Clara Ponsatí, rifugiatasi in Belgio insieme a Puigdemont. Madrid, afferma, ha risposto con la «guerra»

BRUXELLES / BARCELLONA - Il governo catalano «non era abbastanza preparato per applicare l'indipendenza» ha affermato in una intervista alla radio catalana Rac1 Clara Ponsatí, ministra ora "in esilio" a Bruxelles nell'esecutivo destituito da Madrid del presidente Carles Puigdemont.

Ponsatí ha aggiunto che l'esecutivo catalano non si aspettava una risposta «tanto contundente e autoritaria» di Madrid: «È stata una risposta di guerra». La dirigente catalana ha affermato di avere «temuto per la mia integrità personale».

Cresce Ciudadanos giù Podemos - La crisi catalana e la sensibile crescita del nazionalismo spagnolo che ha innescato vanno a beneficio in Spagna di Ciudadanos, il partito di Albert Rivera sulle posizioni più dure contro l'indipendentismo, secondo un sondaggio Metroscopia pubblicato da El País.

Se si votasse oggi stando al sondaggio il partito 'arancia' salirebbe dal 10,1% ottenuto alle politiche dell'anno scorso e dal 18,6% nel sondaggio di ottobre al 22,7%, al secondo posto alla pari con il Psoe (che aveva fatto il 22,7% alle politiche e ottenuto il 22% nel sondaggio del mese scorso).

Il Pp del premier Mariano Rajoy rimarrebbe il primo partito spagnolo con il 26,9%, in netto calo rispetto al 33,1% delle legislative. Podemos registrerebbe una flessione con il 14,7%, rispetto al 19,7% ottenuto nel sondaggio di novembre, ma in crescita sul 13,1 delle politiche.

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COMMENTI
 

Anzalu 6 anni fa su tio
La guerra l'hanno iniziata loro. Pensavano che il loro referendum illegale non avrebbe creato reazioni a catena? Se oggi la Catalogna si separa, domani sarà il tempo della Lombardia, poi di altre regioni benestanti e alla fine ci troveremo con 500 Stati in Europa.

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a Anzalu
Loro chi? I catalani? Forse ti sei perso qualche puntata: la reazione catalana e il referendum sono figli di una decisione presa a Madrid atta a limitare le agevolazioni sin'ora concessi alla Catalunya. La gente ha la memoria corta, i massmedia giocano ad accorciarla ancora di più ;-)

Anzalu 6 anni fa su tio
Risposta a MIM
Appunto, ma in questo momento non mi sembra che la Spagna navighi in buone acque, quindi è giusto che TUTTI siano uguali. Non vedo il motivo del perché il catalano debba essere migliore da un altro spagnolo. Sono in quella posizione unicamente perché Madrid in passato gli ha concesso questi statuti privilegiati.

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a Anzalu
Anzalu, la storia della Catalunya è un po' complessa. E' stata annessa al regno spagnolo ma sempre con condizioni particolari. Bisogna risalire alle guerre tra i vari sovrani, cattolici e no, per comprendere la situazione di oggi. Non è una novità che chiedono indipendenza, perché nei fatti non si sono mai sentiti spagnoli (nel senso della Spagna repubblicana). Ancora oggi parlano la loro lingua ufficiale insieme allo spagnolo. Nel 39 il dittatore spagnolo Franco proibì addirittura la lingua catalana, e alla sua morte la Catalogna votò la nuova costituzione. E' questa costituzione che Madrid ha deciso di smantellare a poco a poco, e da qui la reazione dei catalani degli ultimi mesi. Si lo so è un po' complesso, e noto che nei TG o nei programmi di approfondimento evitano di parlare di come si è arrivati alla realtà di oggi e molti dipingono i catalani come dei cattivi cittadini rivoltosi, quando in effetti non lo sono. E' facile oggi con la stampa di potere far passare le vittime come dei boia, purtroppo.

Anzalu 6 anni fa su tio
Risposta a MIM
Io non metto in dubbio che possano avere i loro motivi, ma ricordiamoci che le strade che usano, ecc ecc non le hanno pagate solo loro, loro si attaccano al contributo sul PIL ma non è sempre stato così. Dubito fortemente che l'indipendenza porti solo benessere a loro, loro stanno bene anche perché sfruttano gli accordi spagnoli con il resto del mondo, dubito che con un indipendenza gli accordi restino invariati. Già solo il fatto che dal momento del voto moltissime aziende abbiano spostato la loro sede in Spagna fa capire che non tutti sono disposti a seguire la Catalunya. Il problema principale è che in quel paese c'è chi si sente Catalano e chi no.

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a Anzalu
Moltissime aziende hanno delocalizzato? Sono info mezze false diramate da Madrid. In Catalunya si sentono tutti catalunesi; il loro pil rinforza Madrid, non il contrario. Io sono stato a Barcellona e nei paesi limitrofi: regna la più assoluta pulizia e i servizi sono incredibili (una piccola Svizzera). Ripeto che i moti di indipendenza attuali sono la conseguenza del modo di agire di Madrid; in altre parole non sono loro che hanno rotto i trattati, ma Madrid. Pensa solo che il Barcellona calcio (eterna rivale del real Madrid) è una potenza economica e durante il referendum la squadra si è fermata per osservare un minuto di silenzio in favore dei catalani. Non vuol dire niente, dirai, ma nella realtà è un gesto eclatante dal significato "non siete soli". Ci saranno le elezioni in dicembre, aspettiamo e vediamo cosa uscirà dalle urne, anche se io sono già sicuro del risultato.
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