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CARACAS - L'opposizione venezuelana ha negato oggi l'esistenza di un eventuale "accordo di convivenza" con Nicolas Maduro, da attuare dopo le elezioni regionali di domenica prossima, e ha smentito le dichiarazioni del governo secondo le quali si è ormai al "95% di una intesa" fra le due parti.
Luis Florido, responsabile dei contatti con l'esecutivo della coalizione di opposizione Mud, ha risposto a dichiarazioni del suo omologo chavista Jorge Rodriguez, e dell'ambasciatore venezuelano in Repubblica Dominicana, Jesus Uzcategui.
«Smentiamo ancora una volta il governo e l'ambasciatore a Santo Domingo: è falso che è prevista una ripresa del dialogo esplorativo per la settimana prossima», ha scritto Florido su Twitter, dopo che il diplomatico aveva dichiarato che un nuovo incontro è già in programma.
Il dirigente oppositore ha aggiunto che «reiteriamo quanto già annunciato: non andremo all'appuntamento perché Maduro non ha adempiuto le condizioni che erano state fissate».
In quanto alle affermazioni di Maduro e Rodriguez su un presunto «consenso al 95%" fra governo e opposizione, Florido ha detto che "l'unico 95% che esiste è quello dei venezuelani che respingono Maduro, come si vedrà domenica prossima».
Il nuovo tentativo di dialogo -lanciato il mese scorso da mediatori esteri capeggiati dall'ex premier spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero- si è bloccato dopo tre settimane, per gli stessi motivi per i quali era naufragata nel dicembre scorso la precedente iniziativa, alla quale partecipava anche il Vaticano.
L'opposizione continua ad esigere che Maduro rispetti le quattro condizioni fissate in quel momento dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin: restituzione dei suoi poteri al Parlamento, liberazione dei prigionieri politici, creazione di un corridoi umanitario per viveri e medicine e definizione di un calendario elettorale anticipato.
