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AUSTRALIASostiene il matrimonio gay: le distruggono la finestra a sassate

26.09.17 - 10:37
Si scalda in Australia la campagna sul matrimonio per tutti. Giorni fa l'ex premier, un oppositore, era stato aggredito
Sostiene il matrimonio gay: le distruggono la finestra a sassate
Si scalda in Australia la campagna sul matrimonio per tutti. Giorni fa l'ex premier, un oppositore, era stato aggredito

BRISBANE - Si scalda sempre di più in Australia la campagna sul sondaggio promosso dal governo riguardo al matrimonio fra persone dello stesso sesso. Nell’ultimo di una serie di attacchi ai sostenitori del “sì”, ignoti hanno preso a sassate una finestra della casa di una donna bisessuale a Brisbane rompendone i vetri e gridando insulti omofobici.

Olivia Hill ha condiviso la propria esperienza su Twitter. «Ecco come sta andando il rispettoso dibattito: qualcuno ha appena tirato dei sassi contro la nostra casa arcobaleno», ha scritto. Hill, come diversi sostenitori del “sì”, aveva decorato la propria abitazione con bandiere arcobaleno, simbolo del movimento LGBT. Come riporta il Guardian, la polizia del Queensland sta indagando sull’attacco, avvenuto domenica sera, e conferma che le case di altri tre sostenitori del matrimonio gay sono state vandalizzate. Ignoti hanno disegnato delle svastiche sulle bandiere arcobaleno. Scritte omofobiche sono state individuate anche sui treni della metropolitana di Sydney (“Vota no ai froci” e svastiche) e a Melbourne, dove alcuni palazzi sono stati sprayati con slogan come “F***o i gay, vota no” (volgarità omessa, ndr). In Tasmania, un 32enne è accusato di aver aggredito una 16enne transgender durante un dibattito sul matrimonio egualitario a Hobart, conferma la polizia.

Anche la campagna per il “sì”, tuttavia, è stata macchiata da almeno un attacco di rilievo. La settimana scorsa, sempre a Hobart, un uomo che portava una spilla con la scritta “Vota sì” ha preso a testate per strada l’ex primo ministro conservatore Tony Abbott, uno strenuo oppositore del matrimonio gay, provocandogli un lieve gonfiore al labbro. «Si è trattato semplicemente di un promemoria di quanto stia degenerando il dibattito», ha dichiarato Abbott. 

«Aspettiamo ancora di vedere un singolo contributo positivo alla campagna dal campo del “no”», lamenta Anna Brown, co-presidente di Australians for Equality (“Australiani per l’uguaglianza”). «Stiamo iniziando a preoccuparci molto per la quantità crescente di materiale anti-LGBT non autorizzato. Questi scritti hanno un impatto sulle persone LGBT e sui loro amici e familiari», ha aggiunto. Contattata dal Guardian Australia, la Coalition for Marriage, contraria al matrimonio gay, non si è prestata a un commento sui recenti attacchi. Non esistono, tuttavia, indicazioni sul fatto che sia in alcun modo coinvolta.

Gli australiani sono invitati a partecipare entro il 7 novembre prossimo a un sondaggio volontario condotto dall’istituto nazionale di statistica sul matrimonio fra persone dello stesso sesso. Nella scheda, ricevuta a casa il 12 settembre scorso, si chiede loro: “La legge dovrebbe essere cambiata per permettere alle coppie dello stesso sesso di sposarsi?”. Il sondaggio, con valore consultivo, è stato promosso dall’attuale primo ministro liberale Malcolm Turnbull. I risultati saranno resi noti il 15 novembre. In Australia le unioni civili fra persone dello stesso sesso sono riconosciute dalla maggior parte degli Stati e Territori, ma l’adozione è per lo più esclusa.

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