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UNIONE EUROPEABrexit: Bruxelles pronta al veto sulla cittadinanza

10.07.17 - 11:02
Bruxelles teme che i cittadini Ue nel Regno Unito diventino dei residenti di «seconda classe»
Keystone
Brexit: Bruxelles pronta al veto sulla cittadinanza
Bruxelles teme che i cittadini Ue nel Regno Unito diventino dei residenti di «seconda classe»

BRUXELLES - Una proposta arrivata come una «doccia fredda» che rischia di creare nel Regno Unito una cittadinanza di «seconda classe» per gli europei dei Paesi Ue e perpetua una «preoccupante e costante incertezza». Così l'Europarlamento boccia la proposta sullo status dei cittadini Ue nella Gran Bretagna post-Brexit avanzata da Londra.

Il Parlamento europeo minaccia di porre il veto a qualsiasi accordo non basato sulla piena reciprocità e avverte: «Non approveremo alcuna estensione» del termine del 30 marzo 2019 fissato per la chiusura dei negoziati.

In un documento sottoscritto dai presidenti dei quattro principali gruppi politici dell'assemblea di Strasburgo (Guy Verhofstadt dell'Alde, Manfred Weber del Ppe, Gianni Pittella dellS&D, Gabi Zimmer del GUE e Ska Keller dei Verdi), nonché dai componenti del gruppo incaricato di seguire il dossier Brexit (Elmar Brok, Roberto Gualtieri e Danuta Hubner), si evidenzia che a fronte della «reciprocità e parità di trattamento» proposta dall'Ue, da Londra è giunta un'offerta «ben lontana da quello a cui hanno diritto i cittadini dell'Unione» in Gran Bretagna.

Inoltre, nella nota si rileva come «a più di un anno dal referendum sulla Brexit, la proposta britannica lascia parecchie domande senza risposta». Questioni che riguardano gli studenti, i medici, i lavoratori frontalieri nonchè la data limite in base alla quale i cittadini Ue avranno un trattamento piuttosto che un altro.

«All'inizio del 2019 - si legge ancora nel documento - i deputati al PE diranno l'ultima parola sull'accordo Brexit. Nei prossimi mesi, lavoreremo a stretto contatto con il negoziatore UE e i 27 Stati membri per aiutare a orientare i negoziati. Il nostro auspicio è ottenere un ambizioso e progressivo accordo di recesso, ma vogliamo sia chiaro che un progresso sufficiente - soprattutto in materia di cittadinanza e accordo finanziario - è necessario prima di poter definire il nuovo rapporto tra l'UE e il Regno Unito. Il calendario dei negoziati termina il 30 marzo 2019 e non approveremo alcuna estensione di questo termine, perché ciò implicherebbe lo svolgimento delle elezioni europee nel Regno Unito nel maggio 2019. Una situazione semplicemente impensabile».

«L'Unione europea ha la comune missione di ampliare, rafforzare ed espandere i diritti, non di ridurli. Non avalleremo mai - affermano gli europarlamentari - il ritiro retroattivo di diritti. Il Parlamento europeo si riserverà il diritto di respingere qualsiasi accordo che tratti i cittadini dell'UE, indipendentemente dalla loro cittadinanza, in modo meno favorevole di quanto non lo siano attualmente. Per noi - concludono - si tratta di una questione di diritti e valori fondamentali di base, che stanno al centro del progetto europeo».


 
 

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COMMENTI
 

moma 6 anni fa su tio
Basta vedere quello che succede a Ventimiglia per capire tante cose reali. Tante belle parole, ma poi chiudono le frontiere e rimandano al mittente centinaia di migranti. Poi siamo noi svizzeri gli xenofobi, i razzisti. Ha detto giusto qualcuno ieri sera. Pentola a pressione che scoppierà un giorno o l'altro. Ma dov'è tutta sta UE e dove sono i suoi seguaci. Ventimiglia, andare per credere.

Danny50 6 anni fa su tio
L'UE merita che le sbattino la porta in faccia, interrompino tutti i pagamenti, espellano gli europei che lavorano in istituzioni che lasciano Londra, che mettano un embargo alle importazioni dall'UEe che trattino subito con il resto del mondo. Poi vedremo se questi arroganti burocrati da tre soldi non verranno a più miti consigli, dovendosi tra i nordici, Germania e Francia mantenere almeno una ventina di paesi falliti o in via di fallimento.
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