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LUGANOTutto quello che c'è da sapere sulla Festa danzante

06.05.16 - 06:00
Quest'anno la manifestazione esce dagli schemi, e invade gli spazi cittadini
Foto: Salvatore Vitale
Tutto quello che c'è da sapere sulla Festa danzante
Quest'anno la manifestazione esce dagli schemi, e invade gli spazi cittadini

LUGANO - Abbiamo incontrato Tiziana Conte, coordinatrice della Festa danzante, per farci raccontare le novità dell'11esima edizione, gli appuntamenti da non perdere e qual è la situazione del mondo della danza in Svizzera. 

Cos’è la Festa danzante?

«È un evento di promozione della danza che si svolgerà dall’11 al 15 maggio in tutta la Svizzera, Ticino compreso, e quest’anno siamo giunti alla 11esima edizione. L’obiettivo è quello di rendere il più popolare possibile la sorella minore delle arti, la danza appunto, e di promuoverla in tutte le sue sfaccettature. Quest’anno sono 28 le città che hanno aderito al progetto, e l’anno scorso i partecipanti sono stati quasi 70’000. Inoltre gli artisti presenti saranno sia locali che internazionali».

Dove si svolgerà?

«La maggior parte degli eventi in Ticino si svolgerà a Lugano. Abbiamo deciso però di non utilizzare solo i soliti spazi teatrali, ma di diffondere la danza ovunque, portandola nelle strade e negli spazi pubblici come le biblioteche e addirittura le cabine telefoniche, con l’intento di andare incontro al pubblico e creare alcuni momenti in cui anche lo spettatore diventi partecipe, provando e sperimentando, anche solo attraverso le emozioni».

Quali sono le novità di quest’anno?

«L’idea è stata quella di ampliare le collaborazioni, come con l’USI, il CISA, il Museo Vela e molti altri. Inoltre quest’anno la data della giornata mondiale contro l’omofobia è molto vicina a quelle della Festa danzante, e abbiamo deciso di collaborare anche con l’associazione Imbarco immediato, che si occupa dei diritti di lesbiche e gay, e per l’occasione abbiamo organizzato un party in compagnia di Dj Alexxo e una performance di Daniel Hellmann. L’anno scorso abbiamo iniziato a far scoprire la danza del mondo, e abbiamo ospitato la comunità greca e quella serbo-croata, mentre quest’anno avremo la comunità brasiliana, che presenterà al pubblico la capoeira e la samba».

Gli appuntamenti da non perdere quali sono?

«Sono davvero tanti, ad esempio partiamo con Alessia della Casa che aprirà le danze venerdì 13, o ancora Yasmine Hugonnet il giorno dopo, una giovane talentuosa , e la coreografa danzatrice Simona Bertozzi la domenica. Sempre domenica ci sarà anche una rappresentazione di Ioannis Mandafounis, con lo spettacolo “Hug”, che l’anno scorso ha vinto il premio svizzero di danza come danzatore eccezionale».

A chi è rivolta la Festa danzante?

«Sembra un luogo comune, ma è diretta veramente a tutti, dai bambini che parteciperanno anche con le scuole, ai giovani con il contest di Hip Hop, fino agli anziani. Si può trovare di tutto per tutti i gusti. Acquistando il badge (15 franchi) si potrà assistere a tutti gli spettacoli e gli incontri in tutta la Svizzera».

Parliamo ora della danza in generale. Che ruolo ha la danza oggi nel mondo?

«Questa disciplina insieme alla musica ha accompagnato la storia dell’umanità: senza danza non c’è musica e senza musica non c’è danza. È anche architettura, perché occupa lo spazio, gioca con la luce, ma anche teatro, espressione. La danza negli anni è stata capace di evolvere con la storia culturale, ed è per questo che è una delle discipline più innovative. È anche un momento di aggregazione collettiva, e si vive di emozioni».  

La Svizzera che rapporto ha con la danza?

«La Svizzera investe molto su questa disciplina, si può sempre fare meglio, ma possiamo dire che gode di buona salute. È vero anche che se guardiamo gli appuntamenti dei teatri, la danza non occupa un grande spazio, soprattutto in Ticino. In Svizzera abbiamo degli ottimi artisti, che si fanno testimoni di una vivacità culturale del nostro Paese all’estero, forse più che in Svizzera». 

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