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Sono gli "sfegatati" del Festival. Circolano per la città con la tessere al collo e il catalogo pardato in mano. E ogni giorno si "sparano" 5-6 pellicole.
LOCARNO – I più scatenati sono già in giro alle otto e mezza di mattina. Saltano da una sala all'altra. Dal PalaVideo al Gran Rex. Dal Fevi al Kursaal. La maggior parte guarda 5-6 pellicole al giorno. Anche di più. Fino ad arrivare alla proiezione serale di Piazza Grande. Loro sono i divoratori di film. Gli "sfegatati" del Pardo di Locarno.
Quelli che girano con la tessera al collo e con il catalogo in mano, sempre alla ricerca della trama più curiosa, dell'inquadratura più emozionante. Intenditori, appassionati. Gente che non lavora nel mondo del cinema, ma che vede nel cinema molto più di un semplice passatempo. Disposta a guardarsi anche il film più lungo e più noioso. Per pura passione.
Rappresentano una piccola parte degli spettatori del Festival. Ma comunque consistente. Per loro i dieci giorni pardati diventano l'occasione di vivere una vacanza diversa. Letteralmente, visto che c'è chi investe le proprie ferie in questo modo. Non hanno paura delle code. Non temono le attese. Né la canicola, né la pioggia. Hanno sete di novità. Partecipano alle conferenze e vanno in visibilio quando scorgono in lontananza anche l'attore più sconosciuto. Si muovono generalmente a piedi o in bicicletta. E spesso, tra un cocktail e uno stuzzichino, riescono ad assaporare anche qualche scorcio di mondanità.
Li abbiamo incontrati, per le vie di Locarno. E loro, i "mangiatori di celluloide", si sono lasciati andare. Davanti alla telecamera, raccontano come trascorrono le loro giornate al Festival e cosa significhi essere un divoratore di film.
