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Andrea Bignasca: «Dopo un anno torno sul palco a Lugano»

CANTONEAndrea Bignasca: «Dopo un anno torno sul palco a Lugano»

14.03.17 - 06:01
Il songwriter si esibirà venerdì 17 marzo alle 20 sotto il tendone di Das Zelt, situato in zona Lugano-Cornaredo
Foto Natalie Grund
Andrea Bignasca, 28 anni.
Andrea Bignasca, 28 anni.
Andrea Bignasca: «Dopo un anno torno sul palco a Lugano»
Il songwriter si esibirà venerdì 17 marzo alle 20 sotto il tendone di Das Zelt, situato in zona Lugano-Cornaredo

LUGANO - Anche quest’anno la “carovana” di Das Zelt approderà alle nostre latitudini con tre appuntamenti: giovedì 16 alle 20 avremo modo di assistere allo spettacolo “Crash Boom Bang”, portato in scena dal trio comico Starbugs Comedy, mentre sabato 18 alle 15 il Family Circus divertirà grandi e piccini con “Rimbambini per bambini”.

Quello su cui noi vogliamo focalizzarci, però, è il secondo appuntamento. L’appuntamento con il songwriter luganese Andrea Bignasca, che venerdì - dopo avere portato le sue canzoni sui palchi di tutto il territorio elvetico - tornerà a esibirsi nella “sua” Lugano.

«Dentro di me sento una certa emozione, è più di un anno che non suono nella mia città», confessa seduto al bar, gustandosi un caffè liscio.

Ad accompagnare Andrea (voce, chitarra), Gian-Andrea Costa (basso), Oliver Illi (tastiere/pianoforte) e Giacomo Reggiani (batteria), mentre a vestire i panni di “special guest” «per un paio di canzoni», vedremo il funambolo ticinese della chitarra slide Joe Colombo.

La setlist raccoglierà i brani di “Gone” (Radicalis, ottobre 2015), l’album di esordio del cantautore, così come una versione - «rielaborata con la band» - di “Graced” e di “Plunged”: due brani, questi, contenuti all’interno del primissimo demo di Andrea, un ep autoprodotto nel 2013 e ora pressoché introvabile.

«Non presenterò brani nuovi, questo no… Al secondo disco ci sto lavorando, ma le canzoni sono ancora in fase embrionale...», anticipa, aggiungendo che «non mancheranno però tre o quattro cover (tra cui “House Where Nobody Lives” di Tom Waits), durante le quali - per la prima volta - canterò e basta, lasciandomi accompagnare da Oliver al pianoforte o da Joe alla chitarra slide».

 

 

 

 

 

 

 

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