Agenti della Guardia Civil sono entrati in diversi uffici. Fermato anche il braccio destro del vicepresidente. Riunione straordinaria del consiglio esecutivo, migliaia di persone in strada
BARCELLONA - La Guardia Civil ha perquisito diversi uffici della sede del governo regionale catalano, a Barcellona. Lo ha riferito un portavoce governativo.
Gli agenti si trovano nel dipartimento dell'economia, degli esteri, del lavoro e degli affari sociali e nella sede del governo di Barcellona per cercare prove nell'ambito dello scontro con Madrid sulla celebrazione del referendum sull'indipendenza del primo ottobre, sospeso dalla Corte costituzionale.
Arrestato il braccio destro del vicepresidente - Josep Maria Jové, braccio destro del vicepresidente catalano Oriol Junqueras, è stato arrestato dalla Guardia Civil. Lo riferisce il quotidiano La Vanguardia.
L'operazione presso il governo catalano nel centro di Barcellona è partita questa mattina all'alba in diversi edifici del governo catalano. Finora sono state arrestate 12 persone.
Il presidente catalano Carles Puigdemont ha convocato una riunione urgente di tutti i suoi ministri dopo il blitz della Guardia Civil spagnola, che ha portato anche all'arresto di Lluis Salvadò, stretto collaboratore di Junqueras. Nel frattempo decine di persone si stanno concentrando davanti alla sede del governo catalano per denunciare l'operazione contro le istituzioni catalane. La folla grida "Indipendenza!", "Vogliamo essere liberi", "Vergogna!".
«Tolga le sue sporche mani dalla Catalogna!» - Il dirigente della sinistra indipendentista Gabriel Rufian si è duramente confrontato con il premier spagnolo Mariano Rajoy nell'aula del Congresso dei deputati di Madrid, dopo il blitz della Guardia Civil negli uffici del governo catalano: «Tolga le sue sporche mani dalla Catalogna!», ha detto.
I deputati indipendentisti della Sinistra repubblicana catalana di Erc hanno poi lasciato l'aula per protesta contro l'azione della polizia spagnola.
14 arresti e 22 perquisizioni - Sono ora 14 le persone arrestate e 22 le perquisizioni in corso nel blitz della Guardia Civil spagnola contro il governo catalano.
Secondo la Efe, che cita fonti dell'operazione, i detenuti al termine dell'operazione potrebbero essere 17. Fra gli ultimi arrestati, il direttore del dipartimento di attenzione ai cittadini del governo Jordi Graell e il presidente del Centro delle telecomunicazioni Jordi Puignero.
Omplim els carrers dels colors del Sí! Porta el teu domàs, la teva bandera o els teus clavells. No ens faran callar! #HolaDemocràcia pic.twitter.com/pzAQrjC8YI
— Assemblea Nacional (@assemblea) 20 settembre 2017
Peacefull concentration #brussels @EuropeanCommiss What will EC do? Spain commits coup d'etat on Catalonia #handsoffcatalonia #referendum pic.twitter.com/Lh8DxA8Wqh
— EuropeanFreeAlliance (@EUPARTYEFA) 20 settembre 2017
Estat d'excepció contra Catalunya. Vergonya del postfranquisme! #democràcia
— Josep-M. Terricabras (@jmterricabras) 20 settembre 2017
Puidgemont parlerà alle 12.30 - Il presidente del governo catalano Carles Puidgemont farà una comunicazione ufficiale alle 12.30.
A les 12:30 hores, Declaració institucional del #president @KRLS acompanyat del #Govern. En Directe: https://t.co/itAMy3HmPi
— Govern. Generalitat (@govern) 20 settembre 2017
La folla aumenta - Sono diverse migliaia le persone scese in piazza per protestare contro l'irruzione della Guardia Civil nella sede del governo regionale catalano. Lo riportano vari fonti su Twitter e lo dimostrano le foto che circolano in Rete.
⚠️Som molts però hem de ser molts més! La concentració en suport a la democràcia ?és a Rambla Catalunya amb Gran Via! #LaLlibertatNoEsJutja pic.twitter.com/dqwSzT7skI
— Esquerra Republicana (@Esquerra_ERC) 20 settembre 2017
"Y ahora nos marchamos de aquí para apoyar a nuestros amigos", clou @gabrielrufian #LaLlibertatNoEsJutja pic.twitter.com/2wxMs1ptkQ
— Esquerra Republicana (@Esquerra_ERC) 20 settembre 2017
«Fuori le forze di occupazione!» - Migliaia di persone sono scese in piazza a Barcellona per protestare pacificamente contro il blitz della polizia spagnola contro il governo del presidente Carles Puigdemont, creando seri problemi per il traffico nel centro della capitale catalana.
I manifestanti hanno circondato fra l'altro auto della Guardia Civil spagnola gridando: «Fuori le forze di occupazione!».
☝?@martapascal: "La deriva autoritària del govern del @PPopular és insaciable" #SíAlMillorPaís ? pic.twitter.com/oHDnrps1O9
— Partit Demòcrata (@Pdemocratacat) 20 settembre 2017
URGENT: Mobilitzacins. Defensem les nostres institucions pacíficamenr amb clavells i cançons??
— Montserrat Fornells (@mfornells) 20 settembre 2017
Prou atacs a la Democràcia! ?#CridaDemocràcia pic.twitter.com/WnkjeOf7IJ
?Votarem! Us esperem davant el departament de @vicepresicat per defensar les nostres institucions! #LaLlibertatNoEsJutja pic.twitter.com/Rbb3EkLAnU
— Esquerra Republicana (@Esquerra_ERC) 20 settembre 2017
☝?@carlescampuzano: "Abandonem Ple @Congreso_Es per l'ocupació de la Generalitat per part de @guardiacivil" pic.twitter.com/SxPH3Gw3Pi
— Partit Demòcrata (@Pdemocratacat) 20 settembre 2017
Sequestrate notifiche di convocazione per i seggi - Nelle perquisizioni effettuate ieri negli uffici di una società di posta privata la Guardia Civil ha sequestrato l'80% delle notifiche di convocazione per i seggi elettorali del referendum del primo ottobre, riferisce la tv pubblica spagnola Tve.
Estan ultrapassant tots els límits. Estan violentant la democràcia. Els drets civils no es poden trepitjar d'aquesta manera sense més ni més pic.twitter.com/2IeqM7D7zk
— Toni Postius (@antonipostius) 20 settembre 2017
Situazione tesa - La situazione resta piuttosto tesa a Barcellona: vari esponenti politici del fronte indipendentista hanno spiegato che non si piegheranno alle decisioni di Madrid, e che si procederà nel cammino che dovrebbe portare al referendum del 1° ottobre. «Stanno oltrepassando tutti i limiti. Stanno violentando la democrazia» ha scritto su Twitter il deputato Toni Postius.
?@carlescampuzano a @tv3cat: "Rajoy està prvovocant unes ferides molt profundes a la societat catalana que trigaran a curar-se" pic.twitter.com/UWLNqicBaa
— Partit Demòcrata (@Pdemocratacat) 20 settembre 2017
Aquest matí han de declarar @joanrene i @rosapujolaitona a Lleida pel suport a l'1-O. #NoEsteuSols pic.twitter.com/jlAsq24FyM
— Toni Postius (@antonipostius) 20 settembre 2017
Cap a declarar a Fiscalia, acompanyada de centenars i centenars de persones, per defensar la democràcia. Gràcies per el suport pic.twitter.com/kT0Aichy05
— Alcaldessa de Girona (@alcaldessa_gi) 20 settembre 2017
Amb #catalunya , el @govern #democracia #votarem #referendum @Pdemocratacat pic.twitter.com/cSgvB5U6q8
— Josep Lluís Cleries (@jlcleries) 20 settembre 2017
In migliaia in strada - Migliaia di persone sono scese in piazza a Barcellona per protestare contro il blitz della Guardia Civil nei confronti del governo catalano, riferisce la tv pubblica Tve, bloccando il traffico in alcune strade. La folla canta l'inno catalano Els Segadors e grida 'Libertà', 'Indipendenza' e 'Via le forze di occupazione spagnole'.
Podemos denuncia: «Di nuovo detenuti politici» - Il leader di Podemos Pablo Iglesias ha denunciato che in Spagna con il blitz della Guardia Civil contro le istituzioni catalane «tornano ad esserci detenuti politici». «È una vergogna», ha aggiunto, che in Spagna ci siano detenuti politici «mentre un partito corrotto controlla le istituzioni».
«Scandalo democratico» - Il sindaco di Barcellona Ada Colau, eletta con Podemos, ha definito «uno scandalo democratico» il blitz attuato questa mattina dalla polizia spagnola contro il governo catalano. Il suo partito 'En Comù' ha invitato a manifestare contro «l'attacco» del governo spagnolo alle istituzioni catalane.
Reunió extraordinària del Consell Executiu al #Palau de la Generalitat pic.twitter.com/nJb3rCjAnN
— Govern. Generalitat (@govern) 20 settembre 2017
Estan atacant les institucions d'aquest país i per tant atacant els ciutadans. No ho permetrem.
— Oriol Junqueras (@junqueras) 20 settembre 2017
Ara a les 10.30h, reunió extraordinària del Consell Executiu
— Govern. Generalitat (@govern) 20 settembre 2017