Le auto che si guidano da sole garantiranno meno incidenti e colonne, assicura il vicedirettore del Tcs
ZURIGO - Presto potremo risparmiare i circa 3mila franchi che servono per fare la patente: secondo l’Ufficio federale delle strade (Ustra), con le auto totalmente automatizzate non sarà più necessario esaminare i futuri “conducenti”. Una guida sicura - indica il vicedirettore dell’Ustra Werner Jeger citato dalla SonntagsZeitung - sarà infatti «assicurata esclusivamente dalla tecnica». C’è da stare tranquilli? E sarà davvero questo il futuro? Lo chiediamo a Jörg Beckmann, direttore della “Accademia della mobilità” e vicedirettore del Tcs.
Signor Beckmann*, per le auto che si guidano da sole non servirà più un esame di guida. Anche i ciechi, gli ubriachi e le persone molto anziane, insomma, potranno guidare?
Le auto completamente automatizzate non hanno né volante né pedale del freno e non serve che ci sia nessuno a guidarle. Lo fa il computer. Si potrà così ordinare un veicolo a casa attraverso un’app e, a patto che si sia capaci di usare quest’app, ci si potrà spostare con l’auto che si guida da sola. Potranno farlo le persone anziane che non sono più in grado di guidare, i ciechi, le persone con handicap, gli ubriachi e persino i bambini.
Ma cosa succede se i freni smettono di funzionare?
Si suppone che il veicolo sia stato testato attentamente prima di essere immesso sul mercato.
Quanto sono sicure le “self-driving car” se dentro siedono delle persone che non hanno alcuna idea di come funzioni una macchina?
Grazie a questo tipo di veicoli moriranno molte meno persone sulle strade. Ogni anno in Svizzera registriamo circa 300 morti in incidenti della circolazione. Il 94% sono riconducibili a un errore umano: velocità troppo elevata, alcol o il mancato allacciamento della cintura di sicurezza. Su un’auto completamente automatizzata non si potrà più superare i limiti di velocità e finché non ci si sarà allacciati la cintura il veicolo non partirà. Per questo potrete anche bervi un bicchiere di vino durante il viaggio. L’aspetto più interessante, però, è che non dovremo più possedere una macchina e saperla guidare per godere dei suoi vantaggi.
Non avremo più un’auto nostra?
Esatto, l’auto sarà un mezzo di trasporto pubblico. Saranno offerte da operatori come le FFS o Google. Le macchine, poi, non staranno più ferme parcheggiate, ma saranno sempre in movimento con diverse persone a bordo. Un’auto completamente automatizzata sostituisce fino a 42 automobili. L’International Transport Forum valuta che, con questo sistema, solo nella città di Lisbona si potrà chiudere il 90% dei posteggi.
Quanto costerà muoversi con uno di questi mezzi?
Sarà in ogni caso più economico. Prima di tutto non dovrete più comprarvi un’auto, ma pagherete in base alla durata del viaggio e all’utilizzo. Inoltre potrete ridurre ulteriormente i costi se sarete disposti a condividere l’auto con altre persone. In futuro ci saranno meno auto e quindi meno colonne.
Quando arriveremo a questo livello?
Succederà prima di quanto immaginiamo. Provi a guardare le immagini di New York nel 1903: vi si vedono molti cavalli e forse un’auto. In una foto di dieci anni dopo si vede il contrario. Penso che nel 2020 o, al più tardi, nel 2030, circoleranno sulle strade i primi veicoli senza conducente.
La convivenza di auto completamente e parzialmente automatizzate non rappresenta una sfida molto grande?
Sì, un computer reagisce in maniera diversa da un essere umano. C’è l’esempio di una self-driving car di Google che al semaforo ha frenato in maniera brusca all’arancione ed è stata tamponata da una macchina guidata da un uomo. Per questo motivo in una fase iniziale i veicoli completamente automatizzati dovranno essere ammessi solo in determinate zone dedicate.
I sistemi elettronici in rete possono essere anche l’obiettivo di terroristi e hacker.
Certo dovremo fare i conti con nuovi problemi legati alla sicurezza. Ci si dovrà proteggere per esempio con dei firewall. Nemmeno le auto completamente automatizzate risolvono tutti i problemi.